Che fine ha fatto la proposta della Consulta giovanile? Perché dopo un anno dalla chiusura del circolo “Fuoriluogo” per la mancata agibilità della struttura nulla ancora è stato fatto per riaprirla?
Sono questi i quesiti che il movimento civico Pineto Partecipattiva chiede all’amministrazione di passare dalle parole ai fatti, trovando almeno una soluzione per il “Fuoriluogo”.
Come riepiloga il movimento, infatti, lo scorso anno, l’associazione giovanile pinetese La Tamerice comunicava la chiusura fino a data da destinarsi del circolo situato a Scerne, a causa della mancata agibilità della struttura che il gruppo aveva in concessione dopo aver vinto regolarmente nel 2013 una gara di evidenza pubblica bandita dal Comune. Ma nonostante le tante rassicurazioni e dell’attuale Giunta, a dodici mesi il locale è ancora chiuso e non ci sarebbe stato neanche il tentativo di trovare uno spazio alternativo per l’importante associazione riconosciuta nel tessuto giovanile e sociale pinetese.
Secondo Pineto Partecipattiva, l’origine di questa situazione risale al 2006 quando l’ex sindaco, Luciano Monticelli, “da membro del direttivo dell’associazione beneficiaria, fu proponente della delibera di affidamento diretto (senza bando) della struttura in questione realizzata dal Comune e già allora priva di agibilità, deposito di Genio civile e altri vuoti normativi”.
Nel giugno di quest’anno, poi, La Tamerice ha annunciato la chiusura definitiva delle attività, denunciando anche un clima continuo di ostilità e di difficoltà con altre realtà locali. Per il movimento civico, dunque, l’amministrazione avrebbe avuto il demerito di non aver “saputo aprire un vero e proprio tavolo di conciliazione per permettere una convivenza costruttiva tra le differenti soggettività”.
E anche per evitare che situazioni come quella accaduta alla Tamerice si ripetano, Pineto Partecipattiva si attiverà tramite tutti i canali politici, istituzionali e amministrativi per fare luce e certificare responsabilità ed errori.