Civitella del Tronto. Il consiglio comunale riconosce il debito fuori bilancio per l’affaire Pubbliluce, ma la vicenda continua ad alimentare la polemica.
Politica, soprattutto, da parte del consigliere Giuseppe Zunica che già nelle scorse settimane aveva focalizzato l’attenzione sul debito accumulato per il mancato pagamento dei canoni di illuminazione, con la condanna in contumacia dell’Ente a 190mila euro.
Nell’assise civica di venerdì, in ogni caso, è stata scritta la parola fine sulla questione con il riconoscimento del debito.
“La parte più inquietante della relazione (ed anche più risibile)”, punzecchia Zunica, ” è stata quando, per giustificare le gravi inadempienze delle mancate nomine sia dell’arbitro che del legale, il sindaco Cristina Di Pietro ha riferito che era stata sconsigliata dal legale incaricato a costituirsi in giudizio.
Riepilogando: la giunta aveva predisposto la delibera con cui si dava mandato all’ufficio preposto di nominare il legale, vengono acquisiti tre preventivi, l’incarico ricade su un noto avvocato del foro teramano che a un certo punto, dopo un colloquio telefonico con la sindaca, visti gli atti consiglia al nostro primo cittadino di desistere dal costituirsi.
Tutto finisce qui, senza nessun atto scritto, nessuna comunicazione ufficiale tra il legale e l’amministrazione Civitellese.
Secondo voi questa vicenda è credibile? In una pubblica amministrazione è possibile che le cose avvengano senza nemmeno una riga scritta?
Ci sono delibere, lettere di incarico e quant’altro che per soprassedere alla mole di atti già ottemperati almeno qualche cosa di ufficiale doveva pur essere prodotto. Niente di Niente.
In conclusione una vicenda partita male, gestita peggio che è costata alle casse del comune 44mila euro in più rispetto a quanto realmente dovuto”.