Roseto, il Pd perde il primo pezzo: Frezza fonda il suo gruppo

Un monocolore che inizia a sbiadirsi già a distanza di poco più di un mese dalla vittoria. Il Partito Democratico di Roseto, infatti, perde già un pezzo in Consiglio Comunale.

Si tratta del consigliere comunale Achille Frezza che nella prima seduta ha annunciato la costituzione di un gruppo a sé a cui dovrebbe dare il nome di “Bene Comune”. Una scelta che ha lasciato tutti di sorpresa. Frezza, che non era stato eletto, ha potuto sedersi sui banchi dell’Assise Civica grazie alle surroghe del sindaco Sabatino Di Girolamo dopo la nomina degli assessori Antonio Frattari, Simone Tacchetti e Nicola Petrini.

I primi tre consiglieri non eletti quindi hanno dovuto prendere il loro posto. Tra questi anche Achille Frezza che per la verità si sarebbe aspettato un successo personale e quindi un’elezione diretta già in occasione delle amministrative del 5 giugno. Aveva calcolato circa 300 voti. Ne ha ottenuti 131. Sarebbe mancato il gioco di squadra nei suoi confronti con la parità di genere.

In pratica lui è sceso in campo da solo, si è fatto campagna elettorale da solo, sperando anche di poter avere un appoggio da parte delle donne del Pd, come forse gli era stato promesso. Così non è stato. A differenza, ad esempio, di una collaborazione molto forte che c’è stata tra Teresa Ginoble e Simone Aloisi. Durante lo scrutinio questo dato è emerso anche piuttosto chiaramente. Frezza ha potuto contare solo sulle sue forze. E la cosa non gli sarebbe piaciuta affatto.

Motivo per cui ha deciso di annunciare la nascita del suo gruppo. E nelle decisioni che il Consiglio dovrà prendere in futuro comunque il suo voto avrà un peso. Intanto, il prossimo 27 luglio il Consiglio Comunale si riunirà per approvare il bilancio. Non ci saranno grossi stravolgimenti dello strumento finanziario anche perché sindaco, assessori e consiglieri hanno avuto pochissimo tempo per esaminare il documento. La Prefettura di Teramo è stata chiara: non si potrà andare oltre il 31 luglio. Si rischierebbe, paradossalmente, il commissariamento.

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