La Regione avrebbe chiarito che la normativa regionale abruzzese, a differenza di altre regioni, non contemplerebbe tale procedura, prevista solo dopo l’adozione del piano, la sua pubblicazione e la presentazione delle osservazioni da parte dei cittadini interessati a farlo.
Un altro aspetto fondamentale chiarito nella nota regionale riguarderebbe l’incompatibilità e il dovere di astenersi dalla partecipazione e dal voto di assessori, consiglieri comunali o componenti di organismi collegiali deputati all’esame della variante al PRG e tenuti al rilascio di pareri nel caso di presenza di dichiarati interessi propri o di parenti e affini entro il quarto grado. Procedura sulla trasparenza che, secondo l’opposizione, finora non sarebbe stata seguita nelle sedute delle commissioni sul tema. Come non sarebbe possibile l’adozione con votazioni separate e frazionate di diverse porzioni del PRG,” che la maggioranza di centro-sinistra avrebbe intenzione di svolgere sulla base dei costosi pareri richiesti a legali esterni si legge nella nota dei consiglieri di centrodestra – Si vorrebbe approvare il PRG come un vero e proprio spezzatino, approvandolo tavola per tavola, in modo da evitare la presenza di proprietà di consiglieri incompatibili al momento del voto. Appare evidente che le risposte fornite dalla Regione suonano come una vera e propria bocciatura di quanto fatto finora da Di Bonaventura, Frattari e compagni, andati avanti nonostante le polemiche di questi ultimi mesi e i suggerimenti inascoltati delle opposizioni. L’auspicio è che, questa volta, invece di dimostrare la solita arroganza e di continuare a spendere inutilmente i soldi della collettività rosetana, il Partito Democratico, per il bene di Roseto, blocchi l’iter della variante al PRG prima che lo faccia qualcun altro”.