Lontano dal consiglio comunale, circostanza nella quale il clima in aula (in alcune frangenti) si è anche acceso, il sindaco Gino Monti e il capogruppo di maggioranza, Antonio Di Giovanni, ribadiscono ancora una volta quella che è la posizione dell’esecutivo sul destino della discarica. “ Ogni decisione sarà adottata dopo le assemblee pubbliche sul territorio”, ribadisce il sindaco Monti, “ fermo restando che l’obiettivo è quello di chiudere la discarica, ora va individuato il percorso migliore. I costi sono davanti agli occhi di tutti e se questo percorso non va bene, bisognerà azzerare il tutto, ripartire da zero ed impegnare il bilancio per almeno 5 anni per finanziare l’operazione”.
La protesta del comitato. “ Il comitato fa la sua battaglia che è legittima” chiosa Monti, “ ma non possono essere creati degli allarmismi, senza avere dati a supporto. Così come credo che non può essere contestata l’attività dei professionisti che hanno lavorato alla redazione del progetto”. Sotto questo aspetto, il sindaco preferisce non scendere in polemica, ma avviare una consultazione cittadina per far capire a tutti, con dovizia di particolari, i termini della questione e percorrere la strada migliore. “ Il nostro obiettivo è quello di risolvere il problema della discarica”, prosegue, “ che di problemi ne ha creati tanti in passato, contemperando l’interesse di tutti”.
La strategia dell’ente. Il progetto di ampliamento e di successiva chiusura della discarica del Salinello, ora all’esame della Regione per le autorizzazioni definite, completerà il suo iter in ogni caso. La percorribilità dello stesso, come ribadisce Antonio Di Giovanni, “ dovrà essere comparata con una serie di valutazioni”. Sotto questo aspetto, si sta ragionando attorno all’ipotesi di commissionare uno studio epidemiologico per garantire gli aspetti legati alla salute, sarà valutata la natura dei rifiuti che potrebbero finire nella discarica (la norma attuale parla solo di secco trattato), l’impatto ambientale (anche in questo caso con ogni probabilità sarà commissionato uno studio per vedere che impatto avrebbe la discarica)e infine la valutazione dei costi. Nell’ipotesi in cui si deciderà per dare applicazione pratica all’ampliamento, nel bando di gestione, l’ente ha intenzione di creare una sorta di commissione, allargata alle associazioni, per la verifica a campione dei rifiuti smaltiti in discarica.
I costi. Su questo argomento, nelle ultime settimane, si è fatto un gran parlare, e si sono generati anche degli equivoci. Il dubbio è stato fugato, in parte, da chi ha redatto il progetto di ampliamento (Gabriele Ciabattoni) durante il consiglio comunale. L’amministrazione, però, ha voluto illustrare i costi che l’ente deve sostenere in ogni caso, senza tenere conto dell’ampliamento. Ebbene, il quadro economico allegato al progetto, prevede una spesa di 3,8milioni di euro per chiudere il sito nella situazione attuale. A questo cifra poi vanno aggiunti circa 500mila euro per bonificare la vecchia discarica. Fondi che l’ente, se optasse per non ampliare la discarica, dovrebbe trovare in qualche modo (operazione non semplice, viste le ristrettezze ecomomiche e l’impossibilità, per il 2011, di contrarre nuovi mutui).