E ricorda come la Regione abbia impegnato 55 milioni di finanziamenti destinati che riguardano soprattutto il settore della depurazione, fognatura e idrico-potabile. In particolare i lavori riguarderanno gli strumenti di controllo a servizio di opere di presa delle derivazioni d’acqua e in uscita dai depuratori e di misuratori di portata a servizio di utenze private, la realizzazione di due nuovi impianto di depurazione, uno nei pressi dello svincolo a14 della Val Vibrata e l’altro a Tortoreto per il territorio della costa, la realizzazione di un collettore fognario per convogliamento delle acque nere da Civitella del Tronto all’impianto di depurazione di Sant’Egidio alla Vibrata, uno a Fiumicino per la zona di San Nicolò e uno a Ripoli per Mosciano e il primo stralcio per il potenziamento dell’Acquedotto del Ruzzo dal Gran Sasso Lato Teramo.
“Questi importanti finanziamenti” scrive in una nota Pepe, “insieme ad altri deliberati nel Masterplan, consentiranno una migliore gestione del Servizio Idrico Integrato con conseguenti esternalità positive sull’economia, sull’ambiente e sulle condizioni igienico-sanitarie della Provincia di Teramo”.
“Per quanto riguarda, invece, la questione del rinnovo del Consiglio di Amministrazione, ha precisato, oltre alla conferma della sua stima per l’operato svolto da Forlini, che spetta ai sindaci il controllo della società, “attraverso la nomina di loro rappresentanti in consiglio di amministrazione in grado di rappresentare omogeneamente il territorio gestito dalla Ruzzo Reti Spa”.
“Per il rinnovo dei vertici della ‘Ruzzo Reti SpA’ ci arrivano notizie preoccupanti che come Manager e come portatori di scelte meritocratiche , a cui teoricamente tutti si richiamano, ci indignano profondamente. Sulla base di indiscrezioni e di quello che si legge sugli organi di stampa la presidenza dell’ente acquedottistico passerebbe da un manager puro, oltre che di comprovata esperienza aziendale, ad altra persona proveniente dal mondo della politica e scelta sulla base di una appartenenza partitica o correntizia”.
Lo ha dichiarato Florio Corneli, presidente di Federmanager Abruzzo-Molise, precisando che “più volte siamo dovuti intervenire per segnalare come al vertice delle aziende appartenenti al settore pubblico troppo spesso venissero designati “i primi dei non eletti” e non professionisti con chiara e riconosciuta esperienza professionale. Il Presidente Antonio Forlini, con comprovata e riconosciuta esperienza manageriale, ha preso la guida di Ruzzo Reti spa mentre era in uno stato fallimentare proprio grazie alla gestione ed alla ingerenza della politica nella conduzione dell’ente. Dopo tre anni di duro lavoro e di presidenza Forlini la ‘Ruzzo Reti spa’ presenta i conti in ordine riscuotendo fiducia nell’ambiente tra i fornitori e nel mondo creditizio. Oggi è un ente che può guardare fiduciosamente al domani e pensare a nuovi investimenti nelle infrastrutture per l’ammodernamento delle reti.
I nomi non ci riguardano, ma siamo sempre intervenuti nei metodi di selezione della classe dirigente affinché la meritocrazia, nei fatti e non solo nelle parole, entri in maniera chiara e definitiva negli enti pubblici e che non sia solo affermazioni di principio idonee per avere consenso. La Politica (di ogni colore) deve definitivamente uscire dalle vecchie e superate logiche di spartizione di poltrone e di occupazione del potere gestionale. A capo delle aziende ci siano manager, professionisti di chiara esperienza e competenza manageriale, abituati a gestire organizzazioni complesse e già selezionati sulla base del merito. In tale senso ci appelliamo al senso di responsabilità dei Sindaci che dovranno operare la scelta” , conclude Corneli.