Tortoreto. Silenzio ed indifferenza, da parte delle istituzioni, a distanza di una settimana da quando il caso è stato portato all’attenzione generale. Sono queste le sensazioni dei 40 lavoratori precari dell’Arit di Tortoreto, rimasti senza contratto in coincidenza con l’inizio del nuovo anno, perché non rinnovato.
A distanza di una settimana, gli oramai ex precari tornano a sollecitare le istituzioni e soprattutto a chiedere risposte concrete su una serie di interrogativi. “ Perché le istituzioni regionali tacciono” si legge in una nota dei precari dell’Arit, “ di fronte al grido disperato di 40 persone mandate a casa? Perché il Presidente Chiodi, che tanto declama la volontà di combattere gli sprechi, tiene in piedi un ente con solo pochi soggetti in pianta organica che al momento non riescono, pur volendo, a garantire lo svolgimento basilare delle attività per cui è preposto l’ente? Qual è il ruolo dell’informatica nella Regione Abruzzo se poi ad essere stati mandati a casa sono proprio i precari dell’Arit e della Struttura Speciale di Supporto SIR, gli unici ad operare nel settore in maniera unica ed esclusiva? Serviva davvero nominare un direttore generale per “svuotare” un Ente Strumentale? Sarebbe bastato un commissario per fare ciò”. Gli estensori della lettera evidenziano come per altri precari, in servizio in altri enti regionali commissariati, siano stati rinnovati i contratti. “ Ci auguriamo che a dare chiarimenti a questi numerosi interrogativi siano le istituzioni regionali” si legge ancora, “ ed in special modo il nostro Presidente Chiodi, piuttosto che “soggetti” che facciano valere le nostre ragioni, facendo della legge una realtà e non una discriminante”.