“Una situazione paradossale che testimonia ancora una volta l’incapacità del sindaco di contrastare lo strapotere dell’amministratore delegato attraverso le persone di sua fiducia presenti nel consiglio di amministrazione della Team”.
E’ un’accusa diretta al primo cittadino teramano Maurizio Brucchi da parte del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Fabio Beradini, alla notizia del ricorso al Tar presentato dalla Team contro la delibera comunale che escludeva i crediti inesigibili della Tari, per un valore di 1 milione e 300 mila euro. “Una beffa per i cittadini”, continua Berardini, “che danno i loro soldi alla Team per pagare i ricorsi contro i teramani”.
Nel ricorso, infatti, la partecipata afferma che il Comune di Teramo le avrebbe richiesto di fornire le attestazioni di inesigibilità dei crediti, fornite dalla Soget, e di effettuare la verifica attraverso delle analisi a campione per vedere la legittimità della procedura. Informazioni, queste, che sarebbero state inviate all’amministrazione comunale già a febbraio scorso ma delle quali il Comune non avrebbe tenuto conto, stralciando questa parte dal piano economico.
“Delle due l’una”, aggiunge il consigliere pentastellato, “o il sindaco ha agito in piena violazione delle leggi, oppure ha agito attuando un doppio sperpero di soldi pubblici, dimostrando di non avendo più il polso della situazione, non riuscendo a controllare le azioni dell’amministratore delegato della Team, nonostante la presenza nel consiglio di amministrazione del presidente e di un delegato di sua nomina”.
“In un’amministrazione forte questa cosa non sarebbe mai successa”, aggiunge il consigliere, avvalorando questa tesi sottolineando come il primo cittadino teramano subisca senza battere ciglio le decisioni della governance della Team. Berardini, inoltre, avverte che se il Tar dovesse accogliere le censure mosse dalla Team, si rischierebbe un’ulteriore conseguenza per i teramani, con l’illegittimità delle bollette emesse nel 2016 con il loro ricalcolo.