Qualcuno le ha ribattezzate le ‘amazzoni’ di Raffaele Fitto, ma loro preferiscono farsi chiamare ‘leonesse’, prendendo spunto dal simbolo del partito, il leone blu del partito di David Cameron al Parlamento europeo.
Sono una ventina di donne, appassionate di politica ma fuori dal Parlamento e senza incarichi politici. Tutte professioniste ed esponenti di quella società civile, lontana dai palazzi del potere, che tanto piace ai leader di centrodestra e centrosinistra. Le ‘quote rosa’ dell’ex ministro pugliese fanno capo a Cinzia Bonfrisco, capogruppo al Senato dei Conservatori e riformisti.
Hanno una loro pagina su Facebook, dove spicca in alto la scritta ‘Leonesse’, appunto. In primo piano c’è la foto sorridente di Fitto, leader di Cor. Tra le fondatrici Anna Capra, Barbara Evangelio, Daniela Mazzotta, Desireè Del Giovine (Colonnella).
Questo gruppo di donne nasce innanzitutto on line, esattamente nel dicembre di un anno fa e ha quasi mille contatti. Ogni giorno contribuiscono alla diffusione dell’attività politica dei Conservatori e riformisti sul grande web.
“La pagina le ‘Leonesse’ -si legge su Fb- è costituita da donne dinamiche e preparate”. La mission è fare rete sull’intero territorio, con finalità aggregativa e di informazione. Le ‘leonesse’ sono schierate per il ‘no’ al referendum di ottobre sul ddl Boschi-Renzi: hanno postato una copia del volantino con il ”modello di riforma” proposto dal partito, formato da tre punti saldi: presidenzialismo, tetto fiscale in Costituzione e abolizione del Senato.
Per l’impegno sul campo Bonfrisco ringrazia “di cuore le leonesse per il grande impegno e la costante partecipazione alla nostra attività politica”.