Teramo. E’ sereno Mario Molinari, manager della Asl di Teramo, con un contratto in scadenza al 30 novembre. Lui, da buon romagnolo (guai a confonderlo con un “emiliano”) attende pacatamente le decisioni che gli verranno comunicate, come dichiara a margine della conferenza stampa in Questura alla quale lo stesso Molinari ha preso parte.
“Presumo stiano pensando al dopo 30 novembre, sarà la giunta regionale a decidere. A me non rimane altro da fare che aspettare. Valuterò la proposta, nel caso mi chiedessero di rimanere. Io sono arrivato a Teramo per una sorta di scommessa personale e credo che oggi la Asl teramana sia un’azienda modellata su quella che rappresenta un’eccellenza, ossia quella romagnola. Mi son portato dietro la mia cultura, la mia storia e la mia esperienza. Oggi possiamo dire di aver completato il modello aziendale ed il risultato è un’azienda funzionante, con un bilancio in pareggio e la presenza di elementi nuovi. Sicuramente c’è ancora molto da fare, ma le basi sono state create, nonostante le critiche”. E a proposito di critiche, Molinari non vuole rispondere a quanto affermato nei giorni scorsi dai rappresentanti dei comitati provinciali della Salute, che hanno chiesto a gran voce che non venga rinnovato l’incarico al manager romagnolo. “Sarebbe una tragedia” avevano detto “e siamo pronti ad incatenarci davanti alla Asl se ciò dovesse accadere”. Secca la replica di Molinari: “Io sono abituato a vedere e valutare le critiche basandomi su quello che fanno coloro che le avanzano. Preferisco non rispondere”.
Marina Serra