Teramo, presunte anomalie nel contratto del Comune per refezione scolastica

comuneTeramo. Maggiore trasparenza dell’azione amministrativa, inserendo sul sito web del Comune tutti i contratti e le convenzioni per i servizi esternalizzati, in modo da consentire il controllo democratico da parte dei cittadini. E’ quanto richiede il gruppo consiliare del Partito Democratico di Teramo, che, nel controllare l’operato di chi governa, ha notato alcune anomalie nella delibera relativa al contratto per l’affidamento del servizio esterno della refezione scolastica presso 17 sedi. “Un tomo di 110 pagine” spiega il capogruppo Giovanni Cavallari “con cui il Comune affida, dopo una procedura ristretta accelerata di gara, il servizio di mensa scolastica alla ditta Vivenda S.p.a. da svolgere all’interno delle stesse scuole oggetto di gara”.

Sfogliando il disciplinare di appalto allegato, il Pd ha letto che la ditta affidataria deve possedere una serie di requisiti e fornire anche tutta una serie di garanzie. Ad esempio, sembra che debba essere dotata di una “sede alternativa” di preparazione pasti da utilizzare solo in casi straordinari che impedirebbero l’uso delle cucine scolastiche e che, in questi casi, la ditta debba provvedere al trasporto del cibo garantendo il rispetto dei tempi di distribuzione e il mantenimento della temperatura e delle caratteristiche degli alimenti.

“Fin qui, tutto fantastico” continua Cavallari. “Ma poi si scopre che la “sede alternativa” di Vivenda sta a L’Aquila, a 63 km di distanza da Teramo con un tempo medio di percorrenza di circa un’ora. A queste condizioni, sembra francamente difficile che i pasti possano essere considerati di qualità. Inoltre, sempre nella delibera, si legge che la ditta avrebbe dovuto ottemperare ad una serie di obblighi che, sembra, non siano stati invece rispettati: attivare la figura dell’Animatore Sociale con il compito di assistenza ai Comitati Mensa; avviare uno dei due progetti presentati nel piano di gestione aziendale dal titolo “Vivere sani imparando a mangiare” o “Corso di assaggiatori di frutta e verdura”; organizzare n° 10 incontri/convegni destinati ai genitori, familiari, insegnanti, Asl e Assessorato alla Pubblica Istruzione; analizzare la soddisfazione dell’utenza attraverso un questionario da compilare online su un sito web pubblico accessibile dal portale del Comune di Teramo; somministrare gratuitamente 100 pasti al mese, riservati alle categorie meno abbienti, secondo le indicazioni fornite dal Comune e smaltire gli alimenti non utilizzati per le mense scolastiche devolvendoli a titolo gratuito ai canili e gattili gestiti dal Comune”.

Alla luce di quanto scoperto, Il gruppo consiliare del Pd domanda pertanto a Brucchi perché i contratti che il Comune stipula per affidare i servizi poi non vengano rispettati fin nel minimo particolare e, soprattutto, non vengano previsti tempi certi per la realizzazione di tutti gli obblighi contrattuali accessori.

“In particolare” conclude Cavallari, “si chiede che i 100 pasti gratuiti vengano somministrati agli alunni meno abbienti, individuati, ad esempio, in base al reddito ISEE delle famiglie o in relazione al loro inserimento in programmi di assistenza sociale. Inoltre, si chiede una maggiore trasparenza dell’azione amministrativa, inserendo sul sito web del Comune tutti i contratti e le convenzioni per i servizi esternalizzati, in modo da consentire il controllo democratico da parte dei cittadini”.

 

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