Lo ha denunciato il Movimento 5 Stelle pinetese, precisando che il sindaco “avendo poi capito che il suo gioco è stato scoperto, vuole continuare a far credere che noi siamo contro le associazioni, con una indelicatezza tipica di chi è abituato a vivere nell’ipocrisia, sottacendo, invece, che certe associazioni sono solo comitati elettorali che servono alla sua carriera. D’altra parte, la sua risposta è un chiaro segnale di nervosismo, che nasce anche dal fatto che finalmente ha trovato una vera e seria opposizione, cosa a cui non era abituato. Nella sua replica ha dimenticato, tuttavia, la vera questione, ossia il conflitto di interessi tra l’assessore Traini e la Pro Territorio Rurale, questione della quale interesseremo la Procura della Repubblica, giacché, oltre alle delibere, noi leggiamo anche le determine.
In merito all’aumento della TARI facciamo due considerazioni: nel 2015 c’è stato un aumento del 20%; nel 2016 nonostante la differenziata fosse arrivata al 66%, non vi è stata alcuna diminuzione sull’imposta, rappresentando così un’ulteriore aumento. Sul mattatoio non vi è nulla da strumentalizzare perché semplicemente è stato chiuso. E’ un fatto oggettivo e se, come dice il sindaco, in quel sito vi sono dei problemi tecnici; allora deve spiegarci gli investimenti pari a 250.000 euro di soldi pubblici. Se ci sono davvero dei problemi tecnici, allora questi soldi pubblici devono essere restituiti alla collettività!”
Per il M5S “sul taglio dei pini si capisce tutta l’inconsistenza di una maggioranza che non sa difendere il proprio territorio, tant’è che una legge del 1986, solo ora viene fatta applicare a Pineto, proprio perché hanno trovato persone senza quelle capacità necessarie per rispondere alle Ferrovie dello Stato. Sulla mozione di sfiducia, un politico di professione come il Sindaco, dovrebbe saper interpretare la differenza tra un atto politico ed uno amministrativo. Il nostro è un atto politico, che sfiducia un assessore per i suoi pessimi risultati e per un evidente conflitto di interesse. Lui, dall’alto dei suoi poteri, potrà continuare a tenersela, ma questa è una scelta che dovrà fare, assumendone pienamente la responsabilità”.
Gli attivisti ricordano al sindaco che “non deve dare indicazioni all’opposizione perché questa si chiama dittatura e non democrazia e poi il M5S non è nel novero delle opposizioni compiacenti, che tanto piacciono al centrosinistra. Piuttosto si preoccupi di governare questo paese e di stare dalla parte dei cittadini, facendo partire, ad esempio, il compostaggio domestico, proposto dal M5S e votato all’unanimità in consiglio comunale”.