Tortoreto. Semplici pretesti per revocare due assessori. Una chiave di lettura per argomentare la frattura che si è generata, da oltre un mese, in seno al gruppo di maggioranza.
Ma un nuovo invito al sindaco Alessandra Richi: azzerare tutto, sedersi assieme e riannodare i fili di un discorso che deve avere come mantra il programma elettorale, con il quale la lista “Tortoreto Sempre”, si è presentata agli elettori.
Si avvicina la resa dei conti, in tutti i sensi, al Comune di Tortoreto, alle prese con una crisi che di politico sembra avere poco, ma che ancora stenta a trovare una soluzione.
Il gruppo dei sei consiglieri comunali che hanno dato vita ad un nuovo gruppo (Lilli Piacentini, Federico Di Lorenzo, Rosita Di Mizio, Renato Chicchirichì, Rosella Di Pancrazio, Fabrizio Di Febo), questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa. Una lunga chiacchierata, durante la quale sono stati espressi concetti in parte noti, ma anche forti prese di posizione. La soluzione del “caso Tortoreto” almeno nelle intenzioni del gruppo, è ancora possibile, a patto però di riaprire un dialogo. Rimuovere quelli che sono definiti degli ostacoli e problematiche mai risolte, che la crisi aperta circa un mese fa ha contribuito a sedimentare.
I sei rigettano l’etichetta di dissidenti (“piuttosto siamo responsabili”) dicono, ma ribadiscono la volontà di proseguire nel percorso amministrativo. A patto, però, di mettere da parte tutte le incomprensioni delle ultime settimane. Azzerare tutto, ridare pari dignità a tutti i consiglieri e far ripartire il percorso amministrativo.
L’obiettivo resta questo. E appare altrettanto ovvio la prossima seduta del consiglio comunale in programma venerdì 29 aprile (“ancora non abbiamo deciso come comportarci”) potrebbe rappresentare il momento decisivo in questo percorso, anche perché all’ordine del giorno sono stati inserite alcune delibere, che rappresentano atti propedeutici al bilancio di previsione. L’atto principe, attorno al quale, forse, si misura la possibilità per l’attuale esecutivo di proseguire l’attuale mandato amministrativo.
Va anche detto, però, che la conferenza stampa è servita per chiarire e replicare a tutta una serie di considerazioni che il sindaco Richi ha espresso nelle ultime settimane. Di certo, alcuni rapporti sembrano freddi e forse in parte incrinati. L’ex assessore Rosita Di Mizio, in apertura di conferenza, ha aperto un documento politico. Nella sostanza ha fatto un piccolo passo indietro: le motivazioni della sua revoca da assessore (assieme a Chicchirichì), giudica pretestuose. Nel decreto di revoca, infatti, il sindaco ha parlato di “comportamenti di concreta di non condivisione e difetto di coordinamento in ordine ad alcune importanti decisioni dell’amministrazione”.
” Motivazioni che appaiono un semplice pretesto, visto che d atti ufficiali, delibere di giunta e consiglio, è evidente che le decisioni sono sempre state assunte in maniera unanime. A fronte del lavoro svolto da i due ex assessori, documentato e coerente con il programma elettorale, le motivazioni del sindaco non trovano fondamento”.
Spiegazioni che al momento sembrano mancare al momento. ” Se la revoca è stata fata a seguito dell’assenza in consiglio comunale, sarebbe evidente l’abnormità del provvedimento, ed anche il suo carattere discriminatorio, dato che su 7 assenti, solo 4 erano i non giustificati e tra questi sono stati revocati soli due assessori. Davvero strano. Perchè c’era la necessità di liquidare in questo modo due assessori che hanno lavorato e molto sul territorio?. Basti pensare agli 11 cantieri aperti sul territorio dall’assessore ai lavori pubblici e l’adozione del nuovo Prg dono 17 anni dal famigerato Pre?”.
Tanti gli interrogativi posti. Dalla mancanza, al momento, di una spiegazione chiara sulle reali motivazioni della revoca. Al mutamento dei criteri con i quali è stata composta la giunta comunale nel giugno del 2014: preferenze e territorialità, che ora sarebbe venuta meno. ” Cosa c’è dietro a tutto questo”, chiede ancora la Di Mizio. ” E chi c’è dietro a questa operazione?” Concetti chiari, anche forti, attorno ai quali passa la possibile soluzione della crisi. Anche gli altri componenti del gruppo, hanno criticato il metodo seguito nel percorso amministrativo recente, con pochi momenti di confronto e collegialità nelle scelte fatte. ” Più che metodi democratici”, ha aggiunto Chicchirichì, ” alla luce del lavoro fatto, tra mille difficoltà, sembra di assistere ad una gestione totalitaria”.
Chiari i riferimenti alla revoca dei due assessori, al fatto che a distanza di oltre un mese la maggioranza (orfana da mesi di un capogruppo) ancora non viene riunita e ai segnali, lanciati, al sindaco, ma sempre sottovalutati, poi culminati con l’assenza nell’ultima seduta dell’assise civica. La situazione resta tesa e questo è palpabile.
” L’azzeramento della giunta è stato chiesto”, dicono i sei consiglieri, ” è stato chiesto per determinare una discontinuità radicale nel metodo adottato fino ad ora. Ci siamo messi tutti in discussione per ricomporre il quadro politico, e in particolar modo Rosella Di Pancrazio, che ha reso la delega in un gesto dall’evidente segnale politico. Noi alle poltrone rinunciamo nell’esclusivo interesse della città. Secondo noi, l’amministrazione in questa maniera non va bene, non può andare avanti. Bisogna azzerare l’esecutivo perchè gli indirizzi amministrativi devono tornare ad essere chiari per tutti”. Per i sei consiglieri, il senso di responsabilità non può essere associato al far finta che tutto vada bene.
Caustica la Di Mizio: ” ho diretto l’urbanistica, un assessorato di prestigio”, ha detto, ” ma per me è stato motivo di grandi amarezze per le continue interferenze subite negli indirizzi politici alla macchina amministrativa”.
La palla, ora, torna al sindaco. Il nuovo gruppo resta in attesa, per poi decidere come muoversi nell’immediato: “Vogliamo vederci chiaro su quello che sta accadendo”, dicono, ” e non resteremo semplici spettatori”.
A margine della conferenza stampa, il consigliere Federico Di Lorenzo ha anche parlato della seduta della commissione di vigilanza in programma in serata, convocata dal presidente Mauro Postuma per analizzare la documentazione relativa ad alcuni affidamenti, ad una ditta esterne, di servizi di consulenza per l’ufficio tributi.
“Abbiamo chiesto al presidente un rinvio” dice, ” ed integrare i lavori della stessa con argomenti lasciati in sospeso in precedenza, stante l’assenza dei responsabili dell’ufficio ragioneria e del settore tributi”.