Teramo. A 24 ore di distanza dall’ultimo Consiglio comunale, Siriano Cordoni, capogruppo IdV al Comune di Teramo, torna nuovamente sulla vicenda rifiuti legata alla Team e sulle domande rivolte al primo cittadino durante la seduta consiliare.
“Domande alle quali il sindaco non ha dato o non ha potuto dare alcuna risposta concreta” sottolinea Cordoni, se non generiche affermazioni di principio: “abbiamo fatto la differenziata (la stanno facendo a caro prezzo i cittadini, vedi quanto si paga di TIA), siamo bravi ad aver raggiunto il 70 %, i dipendenti sono efficienti (solo che non dice che questi sono assunti con contratti part-time a tempo definito), il socio privato è efficiente e bravo (solo che non dice che Enerambiente pare si sia sciolta a sua volta e che sembra sia subentrata la terza società, Slia Tecnologies srl, anch’essa derivata dalla primordiale scissione della Slia Spa, tanto da costringere lo stesso presidente della Team, Micheli, a dover chiedere al suo sindaco Brucchi, chi è attualmente il socio privato?), non ci sono lati oscuri di alcuna sorta, tutto funziona perfettamente (tanto da costringere la magistratura ad indagare), lasciateci lavorare, siamo bravi e nessuno ha mai preso contributi da chicchessia (poi si scopre che Di Zio ha versato somme consistenti ai partiti)”.
Il politico torna, dunque, sulla necessità del bando di evidenza pubblica per la individuazione del socio privato. “Il sindaco al contrario sostiene che è tutto nella legge” tuona in proposito. “Secondo noi invece è irresponsabile. Sta mettendo la Team a rischio di scioglimento anticipato. I cittadini vogliono trasparenza, totale completa. Vogliono capire ad esempio del come mai dopo un primo progetto, stilato dai tecnici comunali, arrivino sempre delle prescrizioni o dell’ANAS o di quell’Ente o di qualche ripensamento, che fanno lievitare i costi in maniera esponenziale. Stranemente non si verifica mai che i costi diminuiscano! E’ strano! Possibile che i tecnici comunali sbaglino “sempre” il progetto preliminare? Poi arriva un qualche progettista esterno che fa quadrare i conti facendo lievitare i costi del doppio, del triplo”.
Il riferimento è, ad esempio, alla rotonda di Piano d’Accio, partita come progetto preliminare stilato dai tecnici comunali per una cifra di circa 1 milione di euro. “Una volta inviato all’Anas” spiega, però, Cordoni, “ci si accorge che il progetto non è adeguato e allora si da incarico a un progettista esterno che invece di ridimensionare le spese, le fa lievitare del triplo, arrivando a una spesa complessiva che si avvicina ai 3 milioni di euro. Altro esempio, la svincolo alla Gammarana per il Lotto Zero, progetto preliminare stilatodai progettisti interni comunali spesa complessiva circa 900.000 euro. Giudicato dalla giunta insufficiente, Si cambia per un progetto che supera i 2 milioni di euro. Faccio una previsione, la rotonda in via Po, vogliamo scommettere che i costi lieviteranno, perchè durante il percorso amministrativo si scoprirà che i progettisti comunali si sono dimenticati qualcosa? Che strano!”.