“Se da un lato – ha commento Borgatti – questi due aspetti non possono che farci piacere, nel complesso l’accordo di oggi altro non è che una semplice pezza per una situazione che ormai è drammatica. Sul tavolo rimangono infatti irrisolte le questioni del futuro dei lavoratori e della gestione dei rifiuti. Per i cittadini, che ormai periodicamente vedono le loro strade stracolme di immondizia, e per i lavoratori, chiediamo chiarezza e l’assunzione da parte di tutte le istituzioni delle loro responsabilità. Di chi è la colpa di questo stato di cose? Perché negli anni si sono spesi milioni e milioni di euro per una situazione come oggi si presenta di fronte ai nostri occhi? Perché i bambini di Roseto devono uscire da scuola tra i rifiuti, con il rischio di incontrare qualche ratto che scorrazza qua e là?”
Tanti interrogativi e una mozione redatta dalla Federazione della Sinistra e dai lavoratori Sogesa sulla gestione della stessa Sogesa e di Cirsu per chiedere chi “fece entrare, non più di tre anni fa, la Deco di Di Zio in Sogesa, già allora sull’orlo del fallimento? Di fronte a quanto sta accadendo sul fronte dei rifiuti è chiaro che il modello Di Zio è da abbandonare. Un sistema che avviluppa e costringe nelle spire di un ingiusto monopolio enti pubblici, operatori del settore tutto a danno dei cittadini e della concorrenza. Le istituzioni, a partire dai sindaci soci del Cirsu passando per Provincia sino alla Regione, hanno a questo punto l’obbligo di individuare soluzioni alternative, sostenibili e vantaggiose per tutti e a lungo termine. Non vogliamo le nostre cittadine ridotte come i vicoli di Napoli, a fronte di continui aumenti della tassa sui rifiuti, con l’obiettivo della raccolta porta a porta – ha concluso Borgatti – usato solo come slogan per farsi belli”.