Privatizzazione ospedale Sant’Omero: Cgil attacca Tancredi

cgilTeramo. Una provocazione che ha suscitato l’indignazione della Cgil di Teramo e del personale dell’ospedale di Sant’Omero. E’ quella pronunciata dal senatore Paolo Tancredi durante la trasmissione “Link” dell’emittente locale Teleponte.

Tancredi avrebbe, infatti, invitato ironicamente l’altro ospite presente in studio, il senatore Tommaso Ginoble, a farsi operare all’ospedale di Sant’Omero denunciandone la scarsità. All’intervento di Tancredi risponde direttamente la Cgil, che dichiara di voler tutelare le professionalità mediche e paramediche del presidio vibratiano che la sigla sindacale rappresenta.

“Le difficoltà  del presidio sono reali” ammette la Cgil in proposito “e sono state denunciate più volte anche da noi, ma nessuno ha mai provveduto a metterci riparo se non peggiorando la situazione. La verità è che quel presidio soffre per scelte clientelari e irresponsabili operate da una cattiva politica che nel giro di qualche anno e in maniera quasi scientifica lo ha impoverito e defraudato delle sue eccellenze. Le professionalità del presidio vibratiano non hanno colpe che sono invece  imputabili ad altri”.

La Cgil sottolinea il senso di responsabilità dei medici e paramedici del presidio in questione, che lavora ogni giorno sostenendo il peso dei “poderosi tagli alla sanità e con la gravissima carenza di personale, con la consapevolezza di rischiare la loro professionalità perché non vengono messi in condizione di poter garantire adeguatamente l’assistenza ai pazienti. Tagli poi che non sono serviti a nulla visto che il dato nazionale riferisce l’aumento della spesa pubblica. È evidente che non è nei costi del personale che si allocano gli sprechi e le inefficienze”.

Secondo il sindacato, è, infatti, necessario operare delle scelte che restituiscano alla politica moralità ed eticità “a prova di tentazione”, altrimenti nella sua opinione anche il progetto di privatizzare il presidio vibratiano peggiorerà l’attuale situazione.

“La sanità teramana deve essere riorganizzata con serietà e con coraggio” conclude la Cgil, “ma questo non permette a nessuno di ledere e diffamare la professionalità di alcuno”.


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