Un passo indietro per contrastare il candidato sindaco del centro destra a Roseto, il riconfermato Enio Pavone. La sinistra, il centro sinistra più in generale, e il Partito Democratico sanno che non vinceranno le elezioni il prossimo mese di giugno.
Né al primo turno, né in caso di ballottaggio. Rosaria Ciancaione per #amoroseto, che abbraccia la sinistra rosetana e tutto il movimento moderato e civico, Sabatino Di Girolamo indicato dal Pd, allo stato attuale non riuscirebbero a raggiungere lo scranno del primo cittadino. Da un’indagine commissionata dai vertici romani proprio del Pd, la situazione che ne è venuta fuori non è affatto positiva per gli avversari di Pavone: il vantaggio che il sindaco uscente ha è anche piuttosto netto.
Due candidati sindaci del centro sinistra chiaramente avvantaggiano l’avversario che può contare peraltro anche su un paio di liste forti, come quella dei Liberalsocialisti e soprattutto di Futuro In che nelle prossime ore annuncerà l’ingresso dell’assessore Mirco Vannucci (a proposito, era stato corteggiato anche da Fratelli d’Italia-An).
Si sta ora riflettendo sulla necessità che sia Rosaria Ciancaione, sia Sabatino Di Girolamo facciano un passo indietro per arrivare ad un candidato condiviso all’interno del centro sinistra che possa davvero creare una difficoltà alla riconferma di Enio Pavone.
Secondo indiscrezioni il governatore della Regione Luciano D’Alfonso negli ultimi tempi sembra abbia più volte suggerito proprio a Rosaria Ciancaione di ritirare la candidatura. Ma la risposta è stata secca: “piuttosto mi dimetto dall’incarico in Regione”.
Anche il parlamentare del Pd Tommaso Ginoble sarebbe disposto a lavorare per una coalizione unica contro Pavone, suggerendo a Di Girolamo un passo indietro. Una cosa però è certa in tutta questa vicenda: ancora una volta il centro sinistra ha confermato di essere autolesionista, di pensare alle proprie ambizioni e ai propri personalismi, consentendo agli avversari di avere un vantaggio non di poco conto.