La richiesta del Comune di Teramo di uscire dal Mote, la società che si occupa di gestione dei rifiuti in 21 Comuni del teramano, sarà ufficializzata nella prossima assemblea del 29 marzo. Ad annunciarlo è il primo cittadino teramano, Maurizio Brucchi, che assicura il suo massimo impegno nella questione come gli era già stato segnalato dalla Corte dei Conti.
Secondo l’attuale normativa sulle partecipate, infatti, non è possibile per un’amministrazione essere presente in sue società con lo stesso oggetto sociale e, dunque, vista la presenza oltre che nel Mote anche nella Team, per l’amministrazione comunale teramana è necessario scegliere tra le due, preferendo la seconda.
Unica preoccupazione per Brucchi sarà quella di cercare di posizionare il 49% delle azioni che il Comune teramano possiede nel Mote senza svenderle, per non essere tacciato anche di un danno erariale.
La prossima assemblea, dunque, sarà solo il primo passo necessario da compiere per ottemperare agli obblighi di legge, sebbene una conclusione immediata della vicenda resti ancora alquanto lontana. Inoltre, come ha assicurato lo stesso Brucchi, bisognerà vedere in che modo il Governo, che attualmente è alle prese anche con una rivisitazione sostanziale delle norme in materia di partecipate, deciderà di muoversi per consentire agli enti locali di agire di conseguenza.