Alba Adriatica. Un percorso che mira a scoraggiare l’associazionismo ed eventi che nascono dal mondo del volontariato.
Si accende, e non potrebbe essere altrimenti, il dibattito legato all’organizzazione dell’edizione 2016 del Carnevale estivo di Alba Adriatica. Sul tavolo ci sono due questioni: la richiesta di aiuto “alla città” da parte dell’associazione Albamici, che ha organizzato l’evento nell’ultimo decennio. La proposta dall’impresario Claudio Marastoni, che ha presentato la sua candidatura, che ha trovato sponde in seno all’amministrazione comunale. A favorire una riflessione sul tema è Gabriele Viviani, segretario cittadino del Pd, “ che parla di carnevale estivo come l’evento, se non l’unico, realizzato grazie all’impegno di ora di un manipolo di volontari. Impedire all’Associazione Albamici, che ha costruito mattone su mattone l’Alba Carnival per un decennio, di proseguire sul proprio cammino è veramente grave”.
Il ragionamento parte da lontano. Dalle frizioni nate in passato con alcune associazioni locali (esempio della Pro-loco è tacito ma evidente), ma anche con regolamenti e decisioni, da parte dell’esecutivo guidato dal sindaco Tonia Piccioni, finalizzate secondo Viviani ad ostacolare iniziative a carattere ludico e sociale.
Poi Viviani affonda il colpo. “La scelta di voler privilegiare un’altra organizzazione rispetto a quella di Albamici”, chiosa, “danneggia l’immagine del carnevale estivo e distrugge un gruppo che ha acquisito negli anni esperienza e professionalità.
I volontari di Albamici che rendono il carnevale estivo interminabile, vivo tutto l’anno, meritano risposte serie e un confronto franco. Ragionare solo in termini economici non privilegia di certo i contenuti storico culturali che la manifestazione ha acquisito in tutti questi anni.
Far sfilare sul lungomare di Alba Adriatica maschere e abiti che mostrano il nostro Abruzzo al mondo, pensati e realizzati dalla nostra gente, non è qualcosa che può essere facilmente imitato. Portare in giro, con passione, per l’Italia i nostri vestiti, le nostre maschere (vere opere d’arte) è anche promozione turistica”. Presa di posizione chiara quella dell’ex assessore, che invita l’esecutivo a valutare con attenzione le richieste arrivate in Comune. Decisione importante, dice, ma che va presa in tempi rapidi nell’interesse dell’intera cittadinanza.