Teramo. “La replica del presidente Catarra alla dura presa di posizione delle organizzazioni sindacali sul destino dei lavoratori precari è la conferma di un atteggiamento spregiudicato ed arrogante ed è intrisa di falsità e contraddizioni”.
Sono le parole di Ernino D’Agostino, capogruppo dell’opposizione provinciale, in merito alle recenti dichiarazioni del presidente della Provincia di Teramo.
Stando, infatti, a quanto dichiarato da D’Agostino, il centrodestra teramano avrebbe espresso la propria contrarietà alle procedure di stabilizzazione già durante la campagna elettorale del 2009, prima, dunque, che fosse emanato il decreto Brunetta. “Non a caso” esemplifica il politico “uno dei primi atti della giunta Catarra fu la revoca della delibera con la quale si prorogavano i contratti fino al 31 dicembre 2010”. Secondo D’Agostino, l’obiettivo era quello di impedire che 41 lavoratori con contratti a tempo determinato maturassero i requisiti per l’assunzione a tempo indeterminato.
Nell’ottica della minoranza, inoltre, sarebbero false le dichiarazioni secondo cui il decreto Brunetta impediva di agire. “Potevano essere banditi concorsi con il riconoscimento di titoli per i lavoratori in servizio” polemizza, infatti, D’Agostino. “La giunta ha ridotto la durata dei contratti, ha preferito imboccare la strada sbagliata della costituzione della società in house e, nel frattempo, ha imbottito gli uffici dell’ente di tirocinanti (ben 34), con un evidente abuso dello strumento del tirocinio formativo (il massimo della precarietà) e creando i presupposti per un’assurda “guerra tra poveri” in vista di future selezioni pubbliche”.
Vero, invece, che la recente manovra finanziaria, se non sarà modificata in Parlamento, creerà nuovi vincoli agli enti locali, ma l’opposizione provinciale smentisce il fatto che la costituzione della società strumentale consentirebbe di aggirarli. Alle società strumentali, infatti, si applicherebbero tutti i vincoli del Patto di stabilità.
“La situazione che si è così determinata è preoccupante e drammatica” conclude D’Agostino. “Il 30 giugno scade la proroga dei contratti a tempo determinato e dei contratti di collaborazione e c’è il corposo rischio che non possano essere ulteriormente prorogati. Decine di lavoratrici e di lavoratori rischiano il posto di lavoro e l’Ente rischia la paralisi di servizi importantissimi (dai centri per l’impiego alla gestione delle concessioni e dei tributi).
Chiediamo che vi sia un sussulto di responsabilità, che sia avviata una seria concertazione con le rappresentanze sindacali e vi sia il coinvolgimento trasparente dell’intero Consiglio provinciale”.