L’Aquila. Estendere anche agli emigrati abruzzesi residenti all’estero la possibilità di ottenere un risarcimento del 100% per le case danneggiate dal terremoto.
È la richiesta contenuta in una risoluzione presentata da Franco Caramanico, consigliere del Partito Democratico, per conto del Cram, il Consiglio regionale per gli abruzzesi nel mondo.
Caramanico ha infatti raccolto le richieste avanzate dalle associazioni di emigrati abruzzesi ed ha dichiarato che si tratta di un’esigenza forte, emersa nell’ambito dell’ultimo congresso della Federazione degli emigrati abruzzesi in Svizzera (FEAS).
“Secondo quanto previsto dal decreto sulla ricostruzione” spiega, infatti, il consigliere, “la concessione dei sussidi statali per la ricostruzione e la riparazione degli immobili danneggiati dal sisma del 6 aprile del 2009, appartenenti a cittadini abruzzesi residenti all’estero, può raggiungere al massimo la quota del 80%, dal momento che tali abitazioni vengono considerate seconde case. Per le associazioni di emigrati questa norma rappresenta un atto discriminatorio. Per questo abbiamo chiesto al presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi, di attivarsi per eliminare tale disparità e fare in modo che anche gli emigrati abruzzesi possano essere considerati a tutti gli effetti cittadini abruzzesi”.