Martinsicuro. Dubbi sulla realizzazione del progetto Bike to Coast sul litorale di Martinsicuro. A sollevarli è Massimo Vagnoni, consigliere di minoranza, che pone una serie di interrogativi.
Dalla tempistica, decisamente più lunga rispetto alle altre località costiere, agli aspetti progettuali. Il Comune di Martinsicuro, come è noto, ha ottenuto dalla Regione uno stanziamento da 450mila euro. La giunta, infatti, lunedì scorso ha approvato il progetto definitivo, poi dovrà essere varato quello esecutivo e indire la gara di appalto: operazione da completarsi entro il 31 dicembre, pena la revoca del finanziamento. Ma questo non è il punto.
” A preoccupare, a mio avviso”, dice Vagnoni,” non è solo l’incertezza sul rispetto dei tempi, ma anche la successiva fase realizzativa. Mi chiedo infatti, come sia possibile mandare in gara un progetto per la cui realizzazione dovranno essere rispettate alcune prescrizioni imposte dal comando della Polizia Municipale.
Tali prescrizioni nascono dall’assurda previsione di sensi unici e tratti a percorrenza mista, senza una adeguata programmazione di tutta la viabilità che garantisca una maggior sicurezza ai fruitori della pista ciclabile e agli utenti della strada in generale.
Una sorte di ripetizione degli incomprensibili sensi unici che si incrociano tra di loro da Martinsicuro a Villa Rosa.
Ora, visto che il parere è condizionato alla predisposizione di un PUT (piano urbano del traffico) è lecito chiedersi quali siano i tempi per rendere l’opera realizzata, fruibile. Oppure la si farà a prescindere dal parere contrario ?
Per ora l’amministrazione ha rimandato al futuro, ciò che avrebbe già dovuto fare adesso”.
Gli appunti di Vagnoni, vertono anche sull’idea complessiva di un nuovo lungomare.
” Chi ci amministra”, dice ancora, “avrebbe dovuto investire molte più risorse rispetto a quelle impiegate mettendo i tecnici incaricati nelle condizioni di predisporre per tempo un progetto più adeguato agli standard europei dei percorsi ciclabili .
Lo sforzo compiuto per far ottenere al nostro comune questo finanziamento meritava quindi un pari impegno da parte degli amministratori che ben poteva destinare più risorse distogliendole da spese meno importanti .
Una seria programmazione che guarda al futuro e non a garantirsi solo il presente avrebbe dovuto quindi indurre l’amministrazione a scelte più veloci ed efficaci .
Siamo invece di fronte all’ennesima opera che, pur provenendo dalla programmazione della precedente amministrazione, ancora oggi non riesce a vedere la luce a causa dei ritardi con i quali l’amministrazione ha definito la tipologia di intervento”.