Giulianova. “Che un sindacato prestigioso e serio come la CGIL si interessi di un lavoratore licenziato per il superamento del periodo di comporto è giusto e doveroso. Ma che il suo Segretario provinciale faccia esternazioni superficiali e prive di fondamento giuridico è cosa assai grave”.
Lo ha dichiarato l’amministratore unico della Giulianova Patrimonio, Filippo Di Giambattista, augurandosi che “ciò sia dovuto solo alla scarsa conoscenza che Marcattili ha della situazione e della storia lavorativa del dipendente in questione. Qualora non fosse così, delle due l’una: o il segretario della CGIL non conosce le normative in materia di contratti di lavoro, oppure tenta di usare una vicenda interna alla società partecipata del Comune di Giulianova per fini politici. Entrambe le cose non mi competono”.
Di Giambattista spiega che “nel caso specifico del dipendente della Giulianova Patrimonio sono state semplicemente applicate le regole del contratto nazionale di categoria che prevedono il licenziamento nel caso in cui il lavoratore superi i 180 giorni di assenza a causa di malattia. Si è trattato, dunque, solo di un atto imposto dalle normative vigenti e al quale il sottoscritto non poteva sottrarsi, pena la violazione delle leggi. Tengo a precisare, infine, che, contrariamente a quanto potrebbe far presagire il comunicato della CGIL, la Giulianova Patrimonio è sempre molto attenta agli aspetti sociali legati al lavoro. A tal riguardo, la società da me amministrata ha sempre partecipato a progetti tesi all’inclusione lavorativa sia delle categorie svantaggiate che dei giovani, con risultati più che soddisfacenti tanto per i lavoratori coinvolti, quanto per la cittadinanza che beneficia dei servizi offerti grazie a tali iniziative”.
Per Amedeo Marcattili, segretario provinciale della FP CGIL, “Le giustificazioni dell’Amministratore unico di Giulianova Patrimonio, se non fossero riferite ad una situazione drammatica, potrebbero volare come parole al vento”.
Il sindacato ricorda che l’articolo 175 del Contratto Colletivo Nazionale del Lavoro così recita “durante la malattia, il lavoratore non in prova ha diritto alla conservazione del posto per un periodo massimo di 180 giorni in un anno solare, trascorso il quale, perdurando la malattia, il datore di lavoro potrà procedere al licenziamento”. Mentre l’articolo 2110 2° comma recita “ l’imprenditore ha diritto di recedere dal contratto di lavoro”.
Quindi Per Marcattili “la Giulianova Patrimonio non aveva nessun obbligo né di contratto né di legge a licenziare il lavoratore che ha superato il periodo di comporto, se l’ha fatto è perché questa è stata la volontà dell’Amministratore. Siamo sicuri che il Sindaco non era a conoscenza del contenuto del comunicato stampa di Giulianova Patrimonio altrimenti, da buon avvocato, avrebbe consigliato all’Amministratore di evitare di scrivere tante inesattezze. Continuiamo a chiederci, l’Amministrazione Comunale non ha niente da dire? Vogliamo porre una domanda a Di Giambattista: ‘se, con il contratto e legge in mano, riusciamo a dimostrare che non era obbligato al licenziamento è disposto a ritirare il provvedimento? Attendiamo fiduciosi risposta”.