Roseto. L’Amministrazione comunale rosetana ha deciso di ricorrere al TAR contro la preannunciata chiusura degli uffici postali di Cologna Paese e Montepagano. “Nonostante le sollecitazioni, a ogni livello, nei confronti di Poste Italiane si continua nella errata e penalizzante decisione di chiudere tanti uffici postali in tutto il Paese, tra cui ben due nella nostra città” sottolinea il Sindaco di Roseto degli Abruzzi, Enio Pavone.
“Questa ‘telenovela’, che è stata anche oggetto di una risoluzione urgente approvata in Consiglio comunale lo scorso 10 febbraio 2015, con i soli voti favorevoli della maggioranza e le opposizioni assenti in Consiglio, e che venne anche trasmessa al Presidente della Regione Abruzzo ed ai parlamentari eletti nella nostra provincia, continua a essere al centro della nostra attenzione – prosegue il primo cittadino rosetano – tutto ciò portò a una sospensione della preannunciata chiusura, prevista per il 13 aprile 2015, ma successivamente, in data 6 luglio 2015, Poste Italiane ci ha invece comunicato che, a partire dal prossimo 7 settembre 2015, gli sportelli saranno chiusi” dichiara il Sindaco Pavone.
“Una decisione inaccettabile per le gravi conseguenze che avrà nei confronti di tanti cittadini delle due frazioni della nostra città e che pertanto, anche in stretta collaborazione con i due Consigli di quartiere, con i quali abbiamo avuto diversi incontri su questo tema, ci ha portato a decidere di presentare ricorso alla Magistratura al fine di tutelare gli interessi dei cittadini di Cologna Paese e Montepagano”.
Il primo cittadino di Roseto degli Abruzzi, anche in qualità di Presidente del Consiglio dei Revisori dei Conti dell’Anci Abruzzo, ha interessato anche l’Associazione Nazionale Comuni Italiani assieme agli altri sindaci abruzzesi interessati da questo argomento. “Ritengo che tutti coloro che hanno titolo e cariche elettive debbano supportare questa battaglia di civiltà per far si che questi importanti servizi non vengano eliminati nelle nostre due frazioni, questo porterebbe infatti ancora di più allo spopolamento delle stesse e acuirebbe i disagi per le persone anziane e per le fasce più deboli, una cosa che non possiamo e non vogliamo tollerare”.