Alba Adriatica. A proposito di regolamento sagre. Da circa un mese, il consiglio comunale di Alba Adriatica, si è dotato, di un nuovo disciplinare (che è il primo in materia), che da ora in poi andrà a dettare i principi per l’organizzazione di eventi eno-gastronomici.
Qualsiasi novità, è fonte spesso e volentieri di polemiche. Ad Alba Adriatica la cosa, su questo tema, è decisamente amplificata. Sulla tematica interviene Francesco D’Ambrosio, consiglire comunale di “Alba Futura”, padre putativo del regolamento. D’Ambrosio fa alcune sottolineature, anche alla luce del tam-tam che si è generato sopratutto sul web, ” con la diffusione”, dice D’Ambrosio, pretestuosa e inesatta di informazioni, con l’evidente obiettivo di creare polemiche e alimentare confusione tra i cittadini”.
Diversi i punti toccati da D’Abrosio, sia tecnici che politici.
“Occorre ricordare anzitutto”, spiega il consigliere di Alba Futura, “che questa Amministrazione Comunale, aveva già annunciato, in campagna elettorale e successivamente, che avrebbe messo mano ad una regolamentazione di tale problematica.
Ci chiediamo: ha titoli e competenze, un’amministrazione comunale, per poter disciplinare l’attività delle Sagre e delle feste, affrancandola dall’arbitrio e dalla discrezionalità?
Le finalità del regolamento, non sono quelle di favorire una categoria rispetto ad un’altra, né tanto meno quello di proteggere e tutelare interessi personali o di pochi; al contrario l’esecutivo tramite tale strumento ha l’ambizione di valorizzare la città di Alba Adriatica, il suo territorio, le sue eccellenze enogastronomiche e tutte le imprese di settore che lavorano nel comparto enogastronomico.
Allora riformuliamo la domanda.
Un’amministrazione comunale ha legittimità e rappresentanza politica nel voler indicare regole nuove, percorsi e nuovi progetti che coinvolgano l’intera comunità turistica ed enogastronomica albense?
Il “regolamento” comunale, non è la “Bibbia” eterna ed immutabile nella sua scrittura, ma un disciplinare che può essere adeguato, osservato, revocato e riscritto ogni qual volta i tempi, le condizioni, le novità turistiche e sociali lo rendano necessario.
A conclusione di queste brevi osservazioni, consiglieremmo di attendere la stesura definitiva del testo approvato dal Consiglio Comunale, allora saranno chiare ed evidenti, a coloro che vogliono intendere;
che le Feste di Quartiere avranno una collazione e una libertà di proposta ludica ed enogastronomica, nel rispetto delle nostre tradizioni popolari, maggiore di quella odierna;
che la Sagra non è, e non sarà, solo un evento enogastronomico e commerciale, ma dovrà diventare la grande vetrina o kermesse di apertura tutta la stagione turistica Albense. Essa avrà il compito di valorizzare e promuovere le peculiarità tipiche del nostro territorio, i nostri prodotti, nonché le risorse umane ed imprenditoriali che concorrono alla loro produzione e trasformazione”.