Il Rapporto rifiuti della Provincia (dati 2014) grazie alla grande quantità di dati elaborati – per la prima volta sono stati esaminati anche i costi di gestione del servizio e i costi per l’utenza – consente di disegnare un quadro particolarmente significativo del Sistema di Gestione Integrato dei rifiuti.
Attraverso i numeri emergono elementi molto positivi (la crescente attenzione dei Comuni teramani verso la differenziata spinta che si attesta al 57,53% ma con Comuni che arrivano all’80% con un aumento del 5,37% rispetto al 2013) e le criticità del sistema (aumento dei rifiuti prodotti da 148 mila tonnellate a quasi 158 mila, il 6,20% in più rispetto al 2013; la nota situazione del sistema impiantistico che non garantisce l’autosufficienza e costringe i Comuni teramani a portare altrove i rifiuti, i costi superiori a media regionale e nazionale) delineando, quindi, gli obiettivi che gli attori locali e regionali devono intraprendere per superare le attuali problematiche.
“La Provincia, attraverso la collaborazione con i Sindaci, i consorzi e la Regione, vuole contribuire a superare i limiti di carattere tecnico e politico/istituzionale che hanno impedito sino ad oggi l’autosufficienza impiantistica e hanno fatto schizzare le tariffe alle stelle”, ha dichiarato il presidente Di Sabatino, ieri sera, alla presentazione del Rapporto, alla quale hanno partecipato l’assessore regionale Mario Mazzocca e il commissario della costituenda AGIR (l’autorità d’ambito regionale sui rifiuti) Giovanni Damiani.
“Ci sono segnali di ripresa del sistema che arrivano da Cirsu e Piomba-Fino ma, così come previsto dalla riforma, il futuro non è quello dei piccoli consorzi che vanno da soli ma di aziende e Comuni che stanno insieme. E se il proprietario degli impianti coincide con il cliente forse evitiamo gli errori del passato. Alcune fughe in avanti potrebbero mettere in discussione il disegno di un sistema regionale diviso per sub-ambiti”, ha aggiunto il presidente.
E a questo proposito il commissario Damiani ha annunciato che i sessanta Comuni che ancora non aderiscono all’Agir – e che di fatto impediscono l’avvio dell’attività dell’Autorità d’ambito che dovrà svolgere funzione di programmazione, organizzazione e controllo sull’intero ciclo di gestione dei rifiuti e la cui assemblea è costituita da tutti i Comuni della regione – “saranno commissariati. Bisogna definire i sub-ambiti, gli attuali consorzi saranno superati o inglogati, definire la programmazione di impianti di trattamento e discariche, , nuove regole per lo smaltimento dello spiaggiato. Siamo in forte ritardo e anche così aumentano i costi. Con la differenziata i costi di gestione e le tariffe per i cittadini devono diminuire se aumentano significa che c’è qualcosa che non va”.
Che il sistema sia in difficoltà non lo nega nemmeno l’assessore Mazzocca: “La Provincia di Teramo è quella dove il processo di aggregazione è più avanti ma negli altri territori stiamo registrando molte difficoltà – ha dichiarato – se i Comuni non comprendono che è ora di superare l’attuale frammentazione, diventerà difficile razionalizzare il sistema”.
“Tutti dobbiamo prendere atto – ha chiosato il consigliere delegato all’Ambiente, Massimo Vagnoni – che la necessità di gestire i rifiuti non è più una necessità dei singoli comuni e dei singoli consorzi ma è l’intero territorio che deve avere un sistema che garantisca al meglio il trattamento e il recupero e questo per ridurre le tasse ai cittadini e, soprattutto, per ridurre la quantità di rifiuti prodotta”.