Teramo, D’Alberto (Pd): “Quale controllo del Comune sulle partecipate?”

E’ una grande preoccupazione quella espressa dal capogruppo consiliare del Pd al Comune di Teramo, Gianguido D’Alberto, in relazione al mancato controllo da parte dell’amministrazione teramana sulle proprie partecipate e sulla Teramo Ambiente in particolare. Preoccupazione avvalorata anche dalle osservazioni fortemente critiche fatte dal Collegio dei Revisori dei Conti che ha indicato alcuni punti sui quali lavorare.

“In primo luogo”, si legge nella nota di D’Alberto, “torniamo ad evidenziare l’incapacità di regolare e definire le situazioni pendenti, ovvero i crediti e debiti reciproci tra l’ente e le società che espongono l’Amministrazione e quindi i cittadini ad un rischio economico e finanziario inaccettabile. Su tutti, qual è, ad oggi, l’esposizione debitoria del Comune nei confronti della Teramo Ambiente che in sede di approvazione del rendiconto 2014 ammontava ad oltre 5 milioni di euro? Per quale ragione non sono stati adottati dall’Amministrazione strumenti adeguati per il monitoraggio della situazione contabile e gestionale e organizzativa e del rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica delle società partecipate?”.

D’Alberto, inoltre, chiede quali azioni siano state portate avanti per verificare con attenzione i costi di gestione e quali criteri siano stati usati per razionalizzare le spese relative in particolar modo al personale e alle attività di consulenza. Inoltre per il capogruppo del Pd non sarebbe stato fatto durante tutta “l’amministrazione Brucchi” una verifica puntuale sulle remunerazioni dei vertici aziendali e non ci sarebbe mai dotati “di un adeguato sistema di rilevazione di informazioni sufficiente a garantire un efficace controllo sulle partecipate, per consentire una seria e attenta valutazione dell’economicità delle gestioni degli organismi a cui sono stati affidati servizi pubblici”.

“Al contrario su questo punto”, continua D’Alberto, “si continua a tollerare una inaccettabile situazione di mancanza di trasparenza che come più volte abbiamo denunciato si pone al di fuori degli obblighi previsti dalla legislazione nazionale in materia”.

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