Teramo, Brucchi: “L’Aquila stia lontana dal nostro ospedale”

“Una provocazione, una delibera vergognosa anche solo a scriverla, una cosa fuori dalla grazia di Dio”. Al sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, non è proprio andata giù la delibera del consiglio comunale di L’Aquila nella quale il capoluogo di regione dice di voler mantenere la presenza dell’ospedale di secondo livello, a scapito della provincia teramana, a seguito della riforma Lorenzin che prevede la riduzione del numero delle Asl in Abruzzo.

“Se qualcuno in Regione o all’Aquila sta pensando che Teramo faccia da gregario al capoluogo abruzzese non ha capito nulla”, ha scritto, infatti, Brucchi in un post pubblicato ieri sera alle 22.44, sul suo profilo Facebook, nel quale invita tutti gli amministratori e politici locali a fare forza con lui affinchè l’ospedale teramano non venga toccato.

Perchè il primo cittadino teramano proprio non ci sta a vedersi “scippare” dal comune aquilano la presenza di diversi reparti di secondo livello che, secondo quanto previsto dal decreto ministeriale, che ha dato nuove indicazioni sui bacini d’utenza necessari per mantenere aperti gli ospedali, dovrebbero essere accorpati nei così detti “super-hub”.

“Innanzi tutto”, ha spiegato questa mattina Brucchi, “penso che sia decisamente prematuro affrontare questo discorso visto che non sappiamo ancora quali saranno le decisioni della Regione. Sarà, infatti, suo compito decidere se lasciare in Abruzzo due Asl o addirittura una soltanto, scelta che, al momento, sembra sicuramente la cosa migliore. E se anche si dovesse decidere che le Asl saranno da accorpare, vorrà dire che ci siederemo intorno ad un tavolo perchè non consentirò a nessuno che Teramo e la sua storia, soprattutto in alcuni reparti, venga derubata delle sue peculiarità. Non sono disposto a fare deroghe a nulla”.

E si prepara a quella che è destinata ad essere una dura battaglia il sindaco-medico che, pur rispettando il ruolo e le scelte del consiglio comunale di L’Aquila, ha sottolineato che le decisioni prese non possono avere nessun valore per Teramo, ha rivendicato l’autonomia del proprio territorio e ribadito che non permetterà a nessuno “di venire a decidere anche a casa nostra”.

“Chi non è con me, in questa battaglia, è contro Teramo”, ribadisce Brucchi come già scritto nel post di ieri sera, invitando i parlamentari teramani, insieme a tutta la classe politica comunale e provinciale a far fronte comune accanto a lui, mostrandosi compatti e decisi, per evitare che gli ospedali teramani perdano quelle eccellenze ospedaliere per le quali in tanti hanno abbondantemente lavorato e sudato.

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