La vicenda ha subito riacceso la polemica, alla luce della condizioni della struttura e sulla sorte degli operatori economici che operavano, fino ad ieri, all’interno dell’immobile. Sulla vicenda mostra tutto il proprio disappunto l’associazione Il Cittadino Governante, che ha diffuso una piccata nota al riguardo. “ Ieri è stata una triste giornata per Giulianova” si legge, “ abbiamo assistito, insieme a tanti cittadini, alla chiusura del mercato coperto alla presenza di carabinieri e vigili urbani, come se si dovesse procedere ad un´importante operazione di ordine pubblico. Invece all´interno della struttura c´erano semplicemente dei lavoratori che rivendicano il diritto di continuare la propria attività. Il sindaco ha imposto la repentina chiusura del mercato, senza preventivamente sistemare altrove e in maniera adeguata gli esercenti che lì operano, senza tener conto del periodo della festività di Pasqua e senza mostrare qualsivoglia forma di sensibilità. Eppure lo stato di abbandono del mercato coperto non è una novità per nessuno”. Il dissenso non nasce solo da quello che è stato l’epilogo di ieri, ma anche su quelle che sono state le decisioni amministrative adottate nel corso degli ultimi anni. “ A noi sembra che la sequenza dei fatti sveli ben altro” si legge ancora. “In realtà prima Ruffini ed ora Mastromauro hanno ben altro in mente che preoccuparsi di riqualificare la piazza e la struttura pubblica che vi insiste. L´amministrazione precedente cercò di vendere il mercato coperto per far posto a dei palazzi. Fu la forte protesta popolare a fermarla e a indurla a rinunciare alla vendita. Quella attuale ha continuato nell´incuria e nell´indifferenza verso quel luogo di lavoro e di incontro, ben guardandosi dall´intervenire, anche con lavori di ordinaria manutenzione, per tutelarlo e valorizzarlo. Si è creata così un perfetto alibi per procedere alla brutale chiusura nella settimana di Pasqua e, con offensiva slealtà nei confronti dei cittadini, sta operando insieme a Di Giambattista per riproporre la vecchia idea di far costruire palazzi all´interno della piazza, venendo meno alla parola data nel 2006 dalla Giunta Ruffini-Mastromauro e dai partiti di centrosinistra di non vendere più. Noi chiediamo che il sindaco, intanto, trovi provvisoriamente un´adeguata sistemazione per gli operatori del mercato dei prodotti agricoli locali: a sud, al riparo della struttura, e non a nord esposti al freddo e a i venti. Si preoccupi, poi, di assicurare i servizi igienici che precedentemente erano all´interno del mercato coperto. Per parte nostra assumiamo, infine, l´impegno di intraprendere iniziative che tendano a far riflettere gli amministratori affinché piazza Dalla Chiesa resti una piazza e la struttura del mercato coperto venga valorizzata a cominciare dal potenziamento del mercato dei prodotti agricoli locali nell´ottica innovativa della promozione dell´agricoltura biologica e a Km zero e dell´alimentazione sana”.