Teramo. “ Il denaro non puzza, ma la monnezza si”. Inizia così una nota al ventriolo di Alberto di Croce (Idv), che parla dell’imminente apertura della discarica “Irgine” a Notaresco e su quelli che definisce gli equilibrismi politici di Valter Catarra, come sindaco prima e come presidente della Provincia ora.
“ Catarra” scrive Alberto Di Croce, “ si presentava ai comizi dicendo che sarebbero dovuti passare sul suo cadavere prima di aprire la discarica. Dopo aver speso i soldi dei cittadini di Notaresco, per un ricorso al Consiglio di Stato contro la discarica, il presidente è stato folgorato sulla via di Damasco da un’improvvisa conversione alle discariche. Perché da “nemmeno una”, ora a Notaresco arriveranno ben tre discariche”. L’affondo dell’esponente dell’Idv, riguarda il successivo atteggiamento di Catarra, che in maniera trafelata avrebbe dato l’ok, nell’agosto del 2009, alla realizzazione della prima grande discarica della provincia di Teramo. “A febbraio scorso” si legge, “ in Regione si svolge un ultimo incontro per dire sì o no alla discarica di Irgine. E Catarra, per non dire di sì, non ci va nemmeno; così non dice neanche di no, ma a verbale risulta assente. Morale: restano fregati tutti quei cittadini che gli hanno creduto e, in ragione dei solenni impegni assunti, lo hanno pure votato. Poco male, la prossima volta non ripeteranno l’errore, ma purtroppo i cittadini di Notaresco si ritroveranno con tre discariche approvata dalla destra, a fronte di una, mai aperta, avviata dodici anni or sono, con il centrosinistra”.