Giulianova. Ancora una volta Giulianova, scalo di riferimento ferroviario della provincia di Teramo, non avrà il Frecciabianca, invece garantito da Trenitalia per il periodo estivo ad alcuni centri balneari del litorale romagnolo, marchigiano e pugliese. E il sindaco Francesco Mastromauro mostra tutta la sua contrarietà per una scelta che, ancora un volta, penalizza l’Abruzzo e, in particolare, il Teramano.
“E’ davvero incomprensibile la scelta di Trenitalia”, dichiara il sindaco, “perché il litorale teramano, che sotto il profilo ferroviario ha come stazione baricentrica proprio Giulianova, peraltro scalo di riferimento del capoluogo di provincia, rappresenta il comprensorio turistico-balneare più grande non solo della nostra Regione ma anche, dati alla mano, dell’intero medio-Adriatico. Ma non è una novità. E Trenitalia non può dire, come leggo, che ‘dai territori non è arrivata la richiesta chiara e forte di servizi aggiuntivi’. Il 7 marzo scorso, infatti, volli organizzare un convegno operativo proprio sul rilancio della stazione di Giulianova per lo sviluppo della provincia di Teramo, cui parteciparono, tra gli altri, il governatore Luciano D’Alfonso e Giovanni Gualario di RFI. Invitammo anche esponenti di Trenitalia che però non parteciparono. Quel convegno, finalizzato a stimolare la riqualificazione e il potenziamento della stazione, ma anche ad attenere la fermata del Frecciabianca, almeno d’estate, è stato l’unico in Abruzzo organizzato da un Comune. E dal convegno, grazie soprattutto al lavoro approntato da Archimede Forcellese, docente universitario e già assessore, emerse in modo chiaro, e rigorosamente documentato, un aspetto fondamentale. E cioè – prosegue Mastromauro – che le fermate dei Frecciabianca sono pari a zero pur a fronte di presenze turistiche assai cospicue sulla costa teramana, ben 3.500.000 limitatamente alle strutture ricettive, circa la metà delle presenze dell’intero Abruzzo, e di una popolazione provinciale di oltre 313 mila residenti! E allora, chiedo e mi chiedo: quale logica è alla base delle scelte operate da Trenitalia? E pertanto, dopo averlo fatto in occasione di quel convegno di marzo, torno quindi a chiedere al governatore D’Alfonso, l’unico che può intervenire su Trenitalia, di far valere le ragioni del territorio teramano. Sicuramente molto penalizzato”.
Il sindaco di Giulianova si dice pronto a coinvolgere non solo gli enti locali della provincia, ma anche le associazioni di categoria e, più in generale, i gruppi di interesse. Non è infatti concepibile che in uno scenario in cui si parla di treni ad alta velocità, la provincia di Teramo sia addirittura priva di qualunque forma di collegamento diretto con le grandi città del Nord”.
TRASPORTI, CONFESERCENTI: “FRECCIABIANCA, GRAVE LACUNA DI TRENITALIA IN ABRUZZO”
“Apprendiamo da notizie di stampa che fonti di Trenitalia asseriscono che dall’Abruzzo in generale, e dal Teramano in particolare, non sarebbero state fatte sollecitazioni in merito all’ottenimento di fermate dei treni Frecciabianca sul territorio. Ci risulta l’esatto contrario, e dovrebbe risultare sia a Trenitalia che alle istituzioni in quanto erano presenti meno di tre mesi fa ad un convegno realizzato proprio su questo tema”. Lo affermano Daniele Erasmi, presidente di Confesercenti Abruzzo e Confesercenti Teramo, assieme al direttore regionale Enzo Giammarino, al direttore provinciale Flaminio Lombi ed al responsabile giuliese dell’associazione Gianluca Grimi. “Il 7 marzo 2015, infatti, erano tutti a Giulianova nella sala Buozzi, dove si è tenuto un convegno sull’argomento alla presenza del presidente della Regione Luciano D’Alfonso, del sindaco Francesco Mastromauro, del dirigente di Rfi Giovanni Gualario e dei responsabili di Confesercenti. Proprio nell’intervento di Confesercenti, tenuto da Giammarino – ricordano i vertici dell’associazione – è stata sostenuta la necessità di implementare urgentemente il servizio ferroviario nella provincia di Teramo, in particolare nella stagione turistica, ed il rappresentante di Rfi si era impegnato a riferire queste sollecitazioni. Del resto, la relazione preparata dal professore Archimede Forcellese dell’Università Politecnica delle Marche non lasciava dubbio alcuno circa la assoluta discrepanza di trattamento dei territori da parte di Trenitalia”. “Apprendiamo ora – proseguono Erasmi, Giammarino, Lombi e Grimi – che invece una operazione di potenziamento è stata fatta ancora a Senigallia, dove, secondo il gruppo Ferrovie dello Stato, gli albergatori si sarebbero attivati. Riteniamo quanto accaduto un fatto di strema gravità. Non è possibile puntare sul turismo, ed il territorio teramano con i suoi numeri dimostra di esserne campione con il suo oltre 60 per cento dell’intero movimento abruzzese, ed essere poi lasciati senza gli strumenti basilari per competere come il trasporto ferroviario. Ci auguriamo che tutte le autorità competenti della provincia e della Regione facciano sentire la loro voce a tutti i livelli. Noi non