Area di crisi val Vibrata-Tronto: idee per il rilancio e richiesta fondi

Teramo. La Val Vibrata è una “scommessa” sulla quale la Regione vuole investire: “mi sono battuto per far rientrare fra gli obiettivi di finanziamento anche il manifatturiero perché oggi che il made in Italy torna con il vento in poppa non possiamo non difendere quello che è un vostro patrimonio”.

Parola del vicepresidente Giovanni Lolli, intervenuto questa mattina alla presentazione di RiTer, un’idea – progetto per unire le “forze del territorio teramano con alcuni mirati obiettivi condivisi”, incanalati nelle linee di finanziamento esistenti: nazionali ed europei.

Il riconoscimento della Val Vibrata come area di crisi complessa e il finanziamento da parte del Governo e della Regione di una serie di azioni a favore del tessuto imprenditoriale, è una parte sostanziosa di RiTer.

Il documento, presentato questa mattina ai componenti dell’Osservatorio dello Sviluppo, ma anche a numerosi imprenditori vibratiani, è stato elaborato da un gruppo ristretto di lavoro (Renata Durante, Pierluigi Babbicola, Fabrizia Calvarese, il settore della Comunicazione per la Provincia ; Salvatore Florimbi per la Camera di Commercio e Cristian Corsi per l’Università di Teramo) rappresenta uno sforzo di sintesi, come sottolineato dal presidente Di Sabatino: “perché da parte del Governo c’è la concreta possibilità che vincoli la maggior parte delle risorse per le grandi aree metropolitane mentre per quanto riguarda sia la Regione sia i Fondi Europei le misure prevedono espressamente premialità per le aggregazioni. Non possiamo lamentarci dell’asse Pescara-L’Aquila se perdiamo questo treno: quello di andare uniti verso pochi, strategici e realizzabili obiettivi”.

Lolli ha messo sul piatto la programmazione Fesr 2014/2020 (visionabile al link http://www.provincia.teramo.it/aree-tematiche/sviluppo-economico/osservatorio-sviluppo-economia/riter-rigenerazione-territoriale) e ha annunciato che sono pronti i bandi per due contratti di sviluppo, specificatamente destinati alle imprese: “finanziamenti in conto capitale fino al 50% per ricerca, efficientamento energetico e acquisto di macchinari. Stiamo ragionando con la Cassa depositi e prestiti che, invece, può fare credito agevolato per interventi sulle reti di impresa”.

Interventi materiali e immateriali con un mix fra infrastrutture, innovazione di processi e cultura digitale, le proposte di RiTer sono visionabili e scaricabili al seguente link http://www.provincia.teramo.it/aree-tematiche/sviluppo-economico/osservatorio-sviluppo-economia/riter-rigenerazione-territoriale

La Provincia, quindi, si è candidata al ruolo di “ente intermedio” per la realizzazione dei progetti aggregati; quelli di competenza istituzionale – rafforzamento infrastrutturale, eco sostenibilità del territorio e valorizzazione delle aree interne – e quelli destinati a reti di imprese – competitività del sistema produttivo – impegnandosi su due fronti:

– la mediazione del “pubblico” per accelerare e rimuovere gli ostacoli burocratici;

– il metodo: coinvolgimento delle imprese che sono rimaste nonostante la crisi sperimentando cambiamenti e nuovi modelli “da loro dobbiamo imparare come si fa” e istituzioni, con un forte partnerariato quello dell’Università, per passare “in fretta dalle parole ai fatti”

Non a caso all’incontro ha partecipato il rettore Luciano D’Amico . “Anche l’Università ha la necessità di rigenenerare o riconfigurare il suo ruolo – ha affermato – sempre più i finanziamenti destinati alla formazione universitaria saranno collegati a progetti di ricerca che innovano percorsi sociali e produttivi. Per noi l’idea della Provincia rappresenta una sfida e un’opportunità.

E siccome sono fra quelli che insieme agli altri Rettori abruzzesi sta lavorando ad un sistema universitario abruzzese, senza sovrapposizioni e con precise specializzazioni territoriali, noi possiamo essere quelli che agevolano accordi fra imprese teramane e le altre Università abruzzesi quando questo si rende necessario”.

RiTer contiene, per quanto riguarda le proposte istituzionali, le priorità emerse nel corso degli incontri con i Sindaci per aree omogenee: “Qui ci siamo accorti che si può lavorare insieme; tutti indicano le stesse priorità – ha sottolineato Renzo Di Sabatino – manutenzione del territorio, interventi sulle cause del dissesto idrogeologo, impianti di depurazione, cura e sistemazione dei fiumi e dei lungofiumi, piste ciclabili.

Poi naturalmente ci sono le grandi infrastrutture: quelle che ci collegano con il mondo, innanzitutto: quindi Pedemontana a nord e a sud e completamento della Teramo mare”. Le proposte da pag 22 del documento RiTer, rigenerazione territoriale

Sistema imprese e Val Vibrata. In questo caso il gruppo di lavoro ha chiesto direttamente ad un gruppo di imprese – rappresentative per comparto e per storia aziendale – di rappresentare le loro esigenze: ne è risultato un quadro molto specifico di richieste che fa emergere necessità comuni. (pagina 10 documento Val Vibrata).

Certificazione di qualità, progetti di ricerca su nuovi prodotti, macchinari che consentono di diversificare le produzioni; interventi volti a migliorare la qualità dei processi produttivi e a ridurne gli impatti ambientali.

Su tutto, insieme all’Università e alla Camera di Commercio, è stato costruito un “pacchetto” di azioni “soft e hard” come sono stati definiti dal professori Cristian Corsi. “Ci sono interventi a medio e lungo termine ma noi dobbiamo intanto far leva su azioni da mettere in campo subito per aiutare le imprese ad agganciare la ripresa” (pagina 7 e 8 documento Vibrata-Tronto analisi e proposte).

La proposta sarà portata al Mise sia per la richiesta di riconoscimento di “area di crisi complessa” sia per la richiesta di finanziamenti specifici: “Miriamo ad un accordo di programma quadro che insieme alle risorse del nuovo Fas e ad una buona governante locale potrebbe garantire una vera ripresa” ha chiosato Lolli che al termine dell’incontro si è intrattenuto con gli imprenditori della Val Vibrata che hanno partecipato al loro di ricerca della Provincia.

Dal dibattito con i presenti, poi, sono emerse alcune segnalazioni. Dall’Istituto Zooprofilattico la volontà di lavorare al Distretto Agroalimentare; da Gianmarco Giovannelli – Federalberghi – di tener conto del lavoro che sta svolgendo il Polo del Turismo, visto il peso di questo settore nella provincia teramana; da Gloriano Lanciotti la raccomandazione a “fare presto; le piccole aziende non hanno più molto tempo”; dal presidente dell’ordine degli Ingegneri, Marcozzi: “di eliminare le troppe intermediazioni di agenzie e consulenti nelle procedure di programmazione”.

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