Teramo. Tanto rumore per nulla. Con la rielezione di Franco Iachetti alla presidenza del Bim, riprende da dove era stata lasciata l’attività del Consorzio, dopo l’interruzione dovuta al ritiro della sua delega da parte del Comune di Montorio, il ricorso al Tar e la nuova delega assegnatagli dal Comune di Tossicia. Nell’assemblea di ieri che ha eletto il “nuovo” presidente, infatti, su 28 votanti, 23 sono stati quelli a favore di Iachetti, mentre i delegati dei Comuni di Montorio, Castellalto, Penna Sant’Andrea e Cermignano hanno scelto di non partecipare alle operazioni di voto.
In ufficio già da questa mattina, Iachetti ha rotto il silenzio stampa che aveva mantenuto fin dall’inizio della vicenda. “Abbiamo da recuperare il lavoro dei mesi persi” ha commentato il presidente che resterà in carica fino a 7 febbraio 2017, “riallacciando innanzi tutto i rapporti con l’Enel Produzione per l’adeguamento dei sovracanoni dovuti sugli impianti idroelettrici e con il Consorzio di Bonifica Nord nei confronti del quale dobbiamo recuperare dei crediti e stiamo appunto verificando se ci sono le condizioni per adire le vie legali. E poi c’è anche il progetto della creazione del catasto del sottosuolo, con la ricognizione delle reti e dei servizi esistenti”.
Non mancano anche i ringraziamenti per quanti gli hanno dimostrato solidarietà in questi mesi. “E’ stata una grande soddisfazione sentire la vicinanza di tanti sindaci che mi hanno dimostrato i loro attestati di stima”, ha aggiunto Iachetti, “ed è proprio su questa strada che voglio continuare a svolgere il mio lavoro al Bim, mantenendo appunto contatti diretti con le amministrazioni per andare incontro alle loro esigenze”. E sulla tanto contestata proposta di azzeramento delle indennità, Iachetti conferma che ha già richiesto il quesito all’Avvocatura dello Stato e, fino a quando non avrà risposta, non percepirà alcun rimborso.
Le congratulazioni al neoletetto presidente sono arrivate anche dal sindaco di Montorio Gianni Di Centa che, prendendo atto delle scelte dell’assemblea, ha ribadito la volontà nel portare avanti le istanze del proprio territorio.
“Anche se le indennità sono state sospese”, ha detto il primo cittadino montoriese, “non c’è stata una scelta politica a monte e comunque ci rivolgeremo alla Corte dei Conti per verificare che sia tutto in regola. Inoltre ci auguriamo che il Bim faccia al più presto un serio lavoro di programmazione, dia degli indirizzi, delle linee guida per l’utilizzo dei fondi destinati ai Comuni, nel rispetto delle quote di ciascuno, e soprattutto che verifichi se sia congruo o meno il contributo avuto da parte dell’Enel”.
LA REAZIONE DI CASTELLALTO. “La fretta impressa in questi giorni alla rielezione del presidente del Bim ci ha fatto perdere un’importante occasione per dibattere sulla gestione di un ente che interessa circa 190 mila cittadini della provincia di Teramo – ha spiegato il sindaco Vincenzo Di Marco – Il mio voto di astensione non riguarda la candidatura unica di Franco Iachetti, a cui vanno la mia stima e i miei complimenti per la sua riconferma. La posizione che ho assunto, in qualità di sindaco di Castellalto e come membro e dirigente del Pd provinciale, è molto semplice. A mio avviso uno sforzo in più andava fatto, per discutere e stilare in maniera aperta e serena un’agenda politica per un’importante azienda consortile, che gestisce soldi pubblici e che, secondo me, dovrebbe avere una linea di governance diversa, visto il periodo in cui l’antipolitica la fa da padrone”.
E poi affonda: “Il Bim gestisce una parte dei soldi che i cittadini versano all’Enel, contributi che potrebbero essere spesi sul sociale, per il dissesto idrogeologico che affligge molti territori dei nostri Comuni, e tanto altro ancora. Eleggere un presidente senza governance, senza una gestione ed un indirizzo per l’ente rischia di confermare una linea d’azione che per i cittadini è tutto fuorché chiara. È un’occasione persa per la politica per confrontarsi su un qualcosa che non solo va discusso ma anche rendicontato. Per questo il mio voto di astensione è motivato dall’assenza di un confronto che invece doveva necessariamente esserci”