Nereto, via Lenin-Masi: le precisazioni del sindaco

Nereto.Via Lenin e via Libero Masi. Il tema dell’intitolazione contestata di una via, al centro di Nereto, produce la reazione dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuliano Di Flavio.

 

 

 

” E’opportuno fare alcune precisazioni”, scrive in una nota il sindaco Di Flavio, ” per far comprendere le motivazioni della scelta operata dall’amministrazione comunale e per togliere ogni dubbio circa la sensibilità della stessa Amministrazione verso illustri cittadini quali sono il Dott. Parere e l’Avv. Lupini. La scelta fatta è stata dettata dalla ricorrenza del decimo anniversario della barbara uccisione del concittadino Libero Masi e di sua moglie Emanuela Chelli. Per ricordare e celebrare la figura di Libero Masi l’amministrazione comunale ha voluto intestare al suo nome il tratto di Via Lenin davanti la sua abitazione. D’altronde anche Libero Masi è un illustre concittadino, stimato professionista del Foro di Teramo nonché stimato Governatore di Slow Food a livello nazionale. Riguardo agli altri due illustri concittadini, rassicuriamo il Consigliere Laurenzi che non saranno dimenticati e che anche a loro verrà dato il giusto onore. Anzi, questa Amministrazione Comunale sta provvedendo ad intitolare alcune vie che la passata Amministrazione aveva colpevolmente dimenticato di fare pur avendo creato una Commissione ad hoc.

 

 

 

 

 

Per cui tutti i neretesi, incluso il Consigliere Laurenzi, stiano sicuri: anche il Dott. Parere e l’Avv. Lupini avranno i giusti e meritati onori con l’intitolazione di uno spazio pubblico, sia esso strada o piazza o slargo o parco. E’ giusto fare anche ulteriori precisazioni: innanzitutto, il tratto iniziale rimane intitolato a Lenin non per piaggeria verso “qualche residuato comunista” bensì per non creare fastidi agli attuali residenti che avrebbero dovuto cambiare via di residenza sui documenti e per il recapito postale; poi, ricordo al Consigliere Laurenzi, che Lenin non è da annoverarsi tra i dittatori che si sono macchiati di reati di strage o di genocidio o di sterminio; infine, la pratica dell’intitolazione della via al Dott. Parere e all’Avv. Lupini non si è completata perchè bocciata dalla Prefettura per errori e manchevolezze per cui non c’era alcun bisogno di annullare la precedente”.

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