Teramo. Sarà inaugurato domani mattina, alle ore 11,00 in piazza Orsini, il nuovo Urp del Comune di Teramo. Alla vigilia della sua presentazione alla cittadinanza, è già polemica. Sembra, infatti, che il nuovo dirigente dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico della città sarà Enzo Gramenzi. La nomina ha suscitato le lamentele del presidente di Teramo Vivi Città, Marcello Olivieri, che dichiara di essere rimasto “un po’ perplesso” di fronte alla scelta effettuata dall’amministrazione comunale.
Le motivazioni risiederebbero nel fatto che, anni fa, lo stesso Gramenzi ha lavorato per l’ex amministrazione Chiodi, mentre si occupava di grafica nel tempo libero, erogando servizi anche agli assessorati all’Ambiente e alla Pubblica Istruzione.
“Inoltre” precisa Olivieri a riguardo, “nel mese di dicembre 2009 Enzo Gramenzi ha operato come ufficio stampa e comunicazione per l’inaugurazione di un hotel di Mosciano, dove ha preso parte anche l’assessore regionale al Turismo, Mauro Di Dalmazio. Alla luce di tutto questo viene spontaneo porsi alcune domande”.
Il presidente di Teramo Vivi Città si chiede, infatti, se nei lavori del nuovo dirigente non ci sia o ci sia stato conflitto di interessi. “Essendo, inoltre, dipendente comunale” continua Olivieri “ed avendo un rapporto diretto con gli amministratori, a livello di immagine pubblica, può Gramenzi essere avvantaggiato rispetto ad una normale ditta nella sua attività di grafico, ufficio stampa e comunicazione? Può lavorare per l’amministrazione comunale e fare il grafico, organizzare uffici stampa e comunicazione dove partecipa anche un assessore regionale? Ed, infine, essendo dirigente dell’URP, come grafico può trarne un ritorno di immagine e sfociare anche nella concorrenza sleale?”.
Marcello Olivieri chiede, pertanto, chiarezza, lanciando un appello. “Sono domande importanti che nelle sedi preposte devono assolutamente avere una risposta. Teramo Vivi Città non rimane a guardare. Chi lavora per l’amministrazione comunale deve decidere: o fa il dipendente a stipendio sicuro oppure si tira su le maniche e rischia in prima persona e si mette a fare l’imprenditore senza se e senza ma”.