Il blocco della procedura di stabilizzazione dei circa 90 dipendenti in questione è stato giustificato sostenendo che mancasse la copertura finanziaria adeguata. L’opposizione replica l’esatto contrario. “Non è vero” lamenta, infatti, Ernino D’Agostino. “Gran parte dei contratti trovano le risorse finanziarie con i fondi Por Fse. Senza contare il fatto che la precedente giunta provinciale aveva provveduto, prima di sottoscrivere gli accordi sindacali, a verificare le previsioni pluriennali di bilancio, tenendo conto anche dei pensionamenti che avverranno in questo arco temporale”.
La soluzione non sembra risiedere certo nella costituzione di una nuova società, visto che essa non garantisce la continuità occupazionale. “Le società a totale capitale pubblico” specifica, infatti, D’Agostino “dovrebbero comunque dar vita a nuove procedure di evidenza pubblica per l’assunzione del personale. È, inoltre, paradossale procedere alla sua costituzione, dopo che è stato promosso un provvedimento per la dimissione delle partecipazioni della Provincia in altre società”.
L‘esternalizzazione, dunque, preoccupa fortemente la minoranza provinciale, che continua ad accusare la mancanza dei requisiti giuridici ed amministrativi, ma, soprattutto, la mancanza di coerenza della giunta. Ad essere messe sotto accusa, infatti, proprio le giustificazioni sulla carenza di risorse finanziarie, che cozzerebbero con la recente approvazione di una delibera. “In essa” continua, infatti, D’Agostino “viene prevista la possibilità di istituire uffici di supporto con personale assunto dall’esterno con contratto di lavoro a tempo determinato. Si tratta di uno staff di cui può usufruire non solo il presidente, ma anche l’intera giunta. Se c’è urgenza di costituire questo tipo di uffici, non capisco perché allora manchino le risorse per la stabilizzazione di chi ha già dato tanto per la Provincia”.
“Eppure” conclude Mauro Sacco, “siamo in un periodo di estremo rigore. Ancor di più se ricordiamo quanto detto a pochi giorni dall’insediamento della giunta Catarra, quando ci accusarono di aver lasciato in bilancio una situazione disastrosa. Dissero di dover ridurre settori e dirigenti. Niente di tutto questo è stato fatto. Si continua a navigare a vista”.
Tania Di Simone