Dopo tanto vociare finalmente questa mattina si è messo un punto fermo sulla questione dei nidi comunali. In una conferenza stampa durante la quale il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, ha cercato di indorare la pillola, ribadendo il fatto di voler continuare a mantenere alta la qualità del servizio, è stato ufficilamente annunciato che il numero degli asili scende da sei a cinque, decretando la morte del Peter Pan.
Con dati alla mano sulla capienza degli edifici, numeri di bambini ammessi, personale comunale (con tanto di prescrizioni e beneficiari della legge 104) e personale regionale, il primo cittadino ha dimostrato che, anche con la soppressione di un nido, il totale dei bimbi ammessi al servizio non dovrebbe mutare. In questo modo, inoltre, si ovvierebbe al problema dell’anzianità del personale visto che le educatrici potrebbero essere ridistribuite in altre strutture dove ci sono colleghe che andranno in pensione.
Si conclude in questo modo il valzer di annunci e smentite sul futuro del Peter Pan che da anni l’amministrazione comunale portava avanti, dopo cioé che dal sisma del 2009, aveva perso la sede di via De Albentiis a causa di alcune lesioni dell’edificio. “Un fallimento” come è stato definito dallo stesso Brucchi visto che in sei anni non si è riusciti a trovare una sede idonea per poter ospitare l’asilo. Una scelta, quella di ridurre il numero dei nidi, che deve essere stata presa proprio nelle ultime ore se l’assessore comunale all’istruzione Piero Romanelli solo mercoledì scorso dichiarava che per l’amministrazione sarebbe stato “anche più conveniente mantenerlo in vita per la futura esternalizzazione”.
Secondo i dati del Comune di Teramo, quindi, saranno 250 circa i bambini che potranno frequentare dal prossimo anno scolastico i nidi comunali, quasi tutti con numeri di iscritti pari alla capienza effettiva della struttura, tranne per il nido di San Nicolò che potrà ospitare 47 bambini nonostante la capienza sia di 60. Inoltre si dovrà sempre fare i conti con i finanziamenti regionali, il cui ritardo dovuto alla mancanza di una delibera comunale ha fatto slittare quest’anno di quasi tre mesi l’avvio del servizio, che dovrebbero essere riconfermati prima dell’estate.
Per quanto riguarda le esternalizzazioni, infine, Brucchi ha ribadito di aver messo nella delibera tanto contestata nell’ultimo consiglio comunale sono un atto di indirizzo, ma sarà inevitabile, viste le poche risorse e l’impossibilità di fare nuove assunzioni per sostituire il personale in pensione, andare in quella direzione. Non è chiaro però quando, quanti e quali saranno i nidi interessati da questa decisione che, per il momento, è data solo come una possibilità. Per il micronido, invece, visto che il finanziamento regionale sul quale si basava sarà ridotto ai minimi termini, il servizio finora gratuito diventerà a pagamento.
Un’ultima annotazione è stata fatta sul servizio trasporti per il quale il Comune di Teramo ha autorizzato l’avvio della procedura di gara relativi alla gestione per i prossimi quattro anni.