Programmare il calendario scolastico dei nidi. E’ questo l’impegno dell’assessore all’istruzione del Comune di Teramo Piero Romanelli che, alla vigilia delle vacanze pasquali, ha ammesso i propri limiti nel non aver saputo gestire l’organizzazione del servizio, garantito dall’amministrazione, di mantenere aperti comunque almeno due scuole in città durante le principali festività dell’anno. Questa mattina, infatti, c’era ancora molta incertezza al nido “Il gatto con gli stivali” di San Nicolò, unico a restare operativo durante i prossimi giorni, che dovrà accogliere i bambini che utilizzeranno il servizio, provenienti dagli altri asili comunali.
Ma l’ambiguità regna sovrana anche sul fututo dei nidi in vista della riorganizzazione pensata dall’amministrazione. Niente è ancora certo riguardo l’esternalizzazione che, come conferma Romanelli, “di sicuro si farà, ma in maniera graduale”. Per l’assessore, la “compartecipazione tra pubblico e privato”, come ama definirla, sarà un percorso obbligatorio da seguire, vista la necessità di contenere i costi e l’incapacità di mantenere ancora in vita tutti i servizi. La presenza di personale vicino alla pensione e l’impossibilità di bandire nuovo concorsi per l’assunzione di figure professionali specifiche, infatti, impongono all’amministrazione di optare per l’affidamento dei nidi alle cooperative, ai quali però saranno offerte solo le strutture, il coordinamento didattico e la copertura delle spese straordinarie. L’esperienza del micronido, la cui gestione è stata affidata ad una cooperativa, è stata per l’assessore un buon banco di prova, sebbene da settembre dovrà autofinanziarsi visto che dal prossimo anno non potrà più contare sul finanziamento regionale.
Nessuna garanzia anche per il nido “Peter Pan” protagonista, con il personale e i bambini, di una vera e propria diaspora, snervante anche per le famiglie più stoiche e pazienti. “Mi sono sempre battuto per la sopravvivenza di questo nido che non morirà”, ha confermato Romanelli che più volte in passato aveva anche assicurato le proprie dimissioni in caso di chiusura della scuola, “e ho chiesto ai miei uffici di verificare se e quali strutture comunali possono essere idonee per ospitare il nido con il piano di spesa per gli eventuali lavori di messa a norma”.
Va ricordato, però, che il Peter Pan è senza sede già dal 2009, con la chiusura della sede di via De Albentiis dopo il terremoto, e sei anni non sono stati sufficienti all’amministrazione per trovare un edificio idoneo. Amministrazione che, invece, adesso assicura una rapida soluzione del problema visto che, come conferma lo stesso assessore, “è anche più conveniente mantenerlo in vita per la futura esternalizzazione”.
Infine sulla questione dei fondi regionali da utilizzare per lo scorrimento delle liste d’attesa, disponibili già da ottobre ma utilizzati a Teramo solo da metà gennaio, Romanelli assicura che, per ovviare al ritardo, i soldi sono stati spesi accogliendo un numero maggiore di bambini previsti in un primo momento, “garantendo, quindi, un servizio maggiore”.