Atri, il Pd punta il dito: “Ecco tre esempi di malgoverno”

 

Atri. Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Atri attacca l’amministrazione comunale su tre punti. Il primo, riguarda il Centro Turistico Integrato di Colle Sciarra. 

“Il 22.12.2014 annunciavamo che lo stesso era entrato in crisi e ne denunciavamo le cause – spiega il capogruppo Alfonso Prosperi – Il Sindaco, indignato, ci rispondeva che dicevamo falsità e che non c’erano problemi, ma già il 15.1.2015 incaricava un legale di intraprendere l’azione per la rescissione del contratto con la società C.T.I. degli Acquaviva concessionaria della struttura. E’ evidente che questo stato di fatto, generato da scelte sbagliate e azioni amministrative a dir poco illegittime, hanno fatto entrare in crisi la vita del Centro e le attività delle Associazioni. Le nostre ripetute richieste di convocazione del Consiglio Comunale, per dibattere l’argomento, sono state tutte disattese dal silenzio del Sindaco. Saremo sicuramente costretti a rivolgerci al Prefetto come nell’occasione dell’ARAN”.

Il secondo punto, invece, riguarda l’indennità di carica dei componenti CdA del Consorzio Fino-Piomba: “Con una nostra interrogazione al Sindaco avevamo denunciato l’illegittimità delle indennità ai componenti del CdA del Consorzio Fino-Piomba – prosegue Prosperi – Tale illegittimità, finalmente acclarata, era ben nota fin dall’anno 2013, allorquando già alcuni rappresentanti dei Comuni soci del Consorzio espressero formalmente le proprie riserve sulla proposta di deliberazione all’Assemblea, di riattribuire l’indennità ai componenti del C.d.A. Ciò premesso, si esprime il più vivo stupore che, ad oltre 4 mesi dal verbale del Collegio dei revisori dei conti del Consorzio che sollecitava gli organi dello stesso a revocare la deliberazione dell’Assemblea Consortile n.12 del 28.11.2013 illegittima, l’organo assembleare non sia stato ancora convocato e non abbia deliberato la soppressione delle indennità”.

Infine, il Partito Democratico punta il dito sul versamento dei contributi previdenziali per l’assessore libero professionista. “L’art.86 secondo comma del TUEL (D.Legs. 267/2000) può trovare applicazione solo quando il lavoratore autonomo che ricopre una delle cariche previste dal primo comma si astenga del tutto dall’attività lavorativa; circostanza che il lavoratore autonomo ha l’onere di comprovare rilasciando all’ente locale un’attestazione in cui dichiari la sospensione dell’attività. Si invitavano, perciò gli Uffici competenti, ad annullare, in via di autotutela, tutte le determinazioni amministrative che hanno disposto, quest’anno e negli anni passati, il versamento dei contributi previdenziali a favore di lavoratori autonomi che non hanno sospeso formalmente la propria attività professionale e quindi a procedere al recupero, nei termini di legge, delle somme indebitamente erogate. Nessuna nota ufficiale ci è ancora pervenuta, anche se sappiamo che a seguito della nostra denuncia, è stata sospesa l’erogazione. Tuttavia non è stata presa alcuna decisione riguardo al recupero delle somme già erogate. Informeremo di ciò il Revisore dei Conti”.

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