Giulianova. A seguito dell’Unione Comunale tenutasi giovedì sera, Il Partito Democratico di Giulianova, “da sempre convinto assertore della validità politico-imprenditoriale dei Servizi Pubblici locali, e nel caso particolare della distribuzione del gas naturale e non della vendita (art. 14 Dlgs 164/2000), stigmatizza,in merito alla vicenda della Julia Servizi, l’atteggiamento strumentale tenuto da alcune forze politiche spesso critiche nei confronti di tutte le società partecipate”.
Per il Pd giuliese è “altrettanto forte la preoccupazione della salvaguardia dei posti di lavoro delle maestranze della Julia Servizi, come già sottolineato con forza dal Sindaco Francesco Mastromauro da sempre garante dell’attività svolta da tutte le società partecipate ed in particolar modo della società di vendita del gas naturale. Sta di fatto però, che il Legislatore Nazionale nella Legge di stabilità 2015 ha obbligato i Comuni proprietari delle società, che non perseguono fini istituzionali, a dismettere le partecipazioni escludendo le predette società dal mercato concorrenziale. E’ innegabile che, la Julia Servizi, dalla sua costituzione svolge un’attività puramente ed esclusivamente commerciale e, dunque, non istituzionale. Per questa ed unica ragione deve essere ricompresa nel piano di razionalizzazione imposto dal Legislatore, atto che sarà inviato alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei Conti”.
“Non sfugge a nessuno e, tanto meno, al Partito Democratico giuliese che – spiega il segretario Gabriele Filipponi – tali disposizioni normative incentrate sulla concorrenza (di matrice Europea) rendono più forte chi è già forte indebolendo chi è già debole, vanificando di fatto la libera concorrenza. Il Pd giuliese sottolinea e non dimentica il consistente contributo economico e finanziario apportato dalle società partecipate e quindi anche da Julia Servizi, al Comune di Giulianova, a vantaggio della collettività. Il Pd giuliese, attraverso i suoi rappresentanti e nel rispetto delle Leggi, sarà garante della salvaguardia del patrimonio collettivo e dei posti di lavoro delle maestranze e si dichiara pronto e disponibile – conclude Filipponi – ad un eventuale incontro pubblico consapevole e democratico per meglio chiarire gli obblighi imposti dal Legislatore Nazionale”.