Alba Libera: sull’omicidio Fadani va convocato un consiglio comunale

alba_adriatica_comuneAlba Adriatica. Batte i pugni sul tavolo, il gruppo consiliare Alba Libera, che torna a chiedere con forza la convocazione di un consiglio comunale straordinario sull’uccisione di Emanuele Fadani.

Sono trascorsi praticamente due mesi dalla richiesta delle opposizioni consiliari, di convocare una specifica seduta dell’assise civica sulla tematica, ma da Palazzo di città le risposte tardano ad arrivare. Anzi, secondo l’opposizione la giunta comunale è silente. “ Quello del sindaco Giovannelli” si legge in una nota di Alba Libera, “ è un silenzio che ha un unico significato: non consentire di discutere e avanzare proposte dopo l’uccisione di Emanuele. Questo episodio gravissimo, che ha colpito il tessuto sociale di Alba Adriatica, e che ha segnato negativamente il nostro comune,  deve rimanere solo una questione della maggioranza senza che il consiglio comunale, espressione della città, abbia la possibilità di fornire il suo contributo per superare il momento negativo”. Il gruppo politico, che nell’assise civica annovera due consiglieri (Cecilia Falconi ed Enzo Di Giambattista), non tollera il fatto che tutto il tourbillon che si è creato attorno alla morte del giovane imprenditore di Alba, e i passi istituzionali compiuti successivamente (incontri in prefettura e coinvolgimento dei sindaci della vallata), siano stati programmati senza un contributo del consiglio comunale. “ Noi non vogliamo strumentalizzare l’episodio”, prosegue la nota, “ ma siamo preoccupati per il futuro della nostra città, siamo preoccupati per  l’immagine negativa che ha avuto  in ambito nazionale e siamo preoccupati per quello che non si sta facendo, convinti  che solamente la responsabilità  e  l’impegno di tutti i consiglieri comunali,  possano far tornare a far parlare di Alba in chiave positiva. Un consiglio comunale, come previsto dal regolamento, va convocato immediatamente, altrimenti il sindaco e il presidente del consiglio comunale è bene che presentino le dimissioni, per il bene della città”.

 

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