Spoltore. Replica al presidente dell’associazione Nuova Pescara, Marco Camplone, il presidente del consiglio comunale di Spoltore, Lucio Matricciani, a proposito delle tempistiche relative all’istituzione del nuovo Comune, che andrà a riunire le tre realtà amministrative di Pescara, Montesilvano e Spoltore.
“Anche se non abbiamo avuto ancora la possibilità di visionare il nuovo testo, ringrazio la commissione e i consiglieri regionali che hanno accolto, a giudicare dalle anticipazioni circolate sulla stampa in questi giorni, le richieste presentate dai tre Comuni interessati”, afferma Matricciani riguardo al progetto di legge, al vaglio della Commissione regionale, che sposta la data di nascita della Nuova Pescara al 1 gennaio 2022: aspetto contestato da Camplone, che con un emendamento chiede l’anticipazione della fusione al 1 gennaio 2021.
“Forse qualcuno ha bisogno di ricordare che la nostra è una democrazia rappresentativa: è il Consiglio Regionale ad aver deciso di consultare i cittadini sulla fusione tra i Comune di Pescara, Montesilvano e Spoltore, ed è sempre il Consiglio Regionale a stabilire tempi, modi e condizioni alle quali la fusione deve, o eventualmente non deve, avvenire”, prosegue Matricciani.
“Pur ribadendo la contrarietà dell’intero consiglio comunale alla fusione, nel pieno rispetto della volontà popolare abbiamo chiesto di spostare la nascita del nuovo comune al 2022. Apprezziamo che sia stata accolta la nostra richiesta, e suggeriamo che sarebbe ancora più naturale tornare al voto nel 2024: rimandando il voto a Spoltore, riusciremmo a far coincidere la fine del mandato di tutte e tre le amministrazioni, a scongiurare l’arrivo di un commissario prefettizio e qualsiasi incarico non legittimato dal voto degli elettori”.
“Nel frattempo va avviata subito la progressiva integrazione dei servizi, anche per valutare i meccanismi più efficaci per rendere concreta la fusione in corso d’opera, intervenendo per superare le criticità. Noi abbiamo già iniziato: il nostro consiglio comunale è al lavoro su un nuovo piano regolatore che ovviamente tiene conto del contesto metropolitano a cui appartiene Spoltore ed è aperto, lo abbiamo già ricordato, ai contributi dei Comuni limitrofi: non stiamo ignorando il disegno di fusione chiesto dagli elettori, come continuamente sentiamo ripetere, ma lavoriamo per fare in modo che tale processo sia un vantaggio per tutti e non abbia come conseguenza i blackout amministrativi che abbiamo già sperimentato con la così detta “abolizione” delle province”.
“Se c’è qualcuno che rema contro la volontà popolare e mortifica la democrazia, sono proprio le decine di persone che, senza neppure aver fatto parte del comitato promotore del referendum, si sono autoproclamati guardiani del risultato e approfittano dei media per lanciare slogan e allarmi che non hanno nessuna attinenza con la realtà, nella totale ignoranza delle normative coinvolte nel procedimento. Mi auguro che certe note a mezzo stampa siano iniziative isolate del presidente Marco Camplone, non concertate con le numerose e valide associazioni e corporazioni che hanno dato, giustamente, il loro supporto al progetto della nuova città”.