Pescara. Lo stop alla pista ciclabile di via Luisa d’Annunzio, deciso ieri in consiglio comunale dalla maggioranza, scatena le polemiche dell’opposizione.
“Ancora una volta il centrodestra porta avanti una idea ormai retrograda e dannosa per la città – afferma Giacomo Cuzzi capogruppo del Pd – Ci siamo opposti a questa risoluzione perché crediamo che lo sviluppo di Pescara, come di tutte le altre città del mondo, debba essere sostenibile. Bisogna quindi implementare le piste ciclabili, la mobilità elettrica, il trasporto pubblico e la creazione di aree verdi, tutto quello che l’attuale Amministrazione non sta facendo, anzi, vogliono smantellare anche altre piste ciclabili già esistenti, come quella di Viale Muzii. Inoltre va ricordato sia come questa decisione è opposta alla linea tracciata più volte dal Sindaco Masci e dall’Assessore Mascia: parole e fatti vanno in due direzioni opposte, sia che l’intervento è inserito all’interno del progetto di riqualificazione delle aree periferiche della città che vale 18 milioni di euro – di cantieri già avviati – e che porterà al miglioramento qualità vita alle aree di Portanuova, Zanni, San Donato, Fontanelle, Borgo Marino e Villa del Fuoco, ciò fortemente voluto dalla scorsa Amministrazione e che l’attuale eredita e sta tentando di distruggere.”
“Quel tratto di ciclabile è fondamentale per collegare Pescara Sud con il Centro città – affermano Antonio Caroselli, segretario del Circolo Pd di Portanuova, e Saverio Gileno di Sinistra Italiana – In tal modo la ciclabile della Riviera Sud avrebbe avuto un diretto collegamento con le aree dell’Università e del Tribunale, arrivando alle due stazioni ferroviarie (Pescara PortaNuova e Pescara Tribunale) e proseguendo su Via D’Annunzio fino a Via De Gasperi e quindi Stazione Centrale e centro città.”