Cepagatti, elettrodotto Terna: “Prescrizioni non rispettate”

Cepagatti. “Esattamente due anni fa l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale) ha redatto una relazione tecnica riguardante le prescrizioni alle quali ottemperare obbligatoriamente con riferimento alla costruzione dell’elettrodotto Villanova di Cepagatti – Gissi. Dallo studio del documento emerge come ad alcune di esse non si sia ancora data attuazione. A oggi infatti non risulta che, dopo quello inviato a luglio 2016, alcun documento sia stato pubblicato dall’ISPRA medesimo. Cosa è stato di queste importantissime prescrizioni?”.

E’ il consigliere regionale Leandro Bracco, a evidenziare lo stallo della situazione relativa alla realizzazione dell’imponente infrastruttura che ha interessato una decina di Comuni abruzzesi. “Tra le grandi opere causa di uno dei maggiori conflitti ambientali che ha segnato l’Abruzzo – afferma l’esponente di Sinistra Italiana – vi è certamente l’elettrodotto a 380 KV in doppia terna Villanova-Gissi. Il progetto, inserito nel programma di sviluppo della Rete di Trasmissione nazionale, è parte dell’intervento di raddoppio e potenziamento della dorsale medio adriatica di trasporto dell’energia elettrica. Si tratta di un’opera dal rilevantissimo impatto ambientale e, a tal proposito, basta citare il fatto che sono previste distanze di sicurezza e tempi di esposizione limitati rispetto all’infrastrutturaal fine di evitare conseguenze potenzialmente pericolose rispetto al campo elettromagnetico”.

“Le aree attraversate – prosegue Bracco – sono già fortemente antropizzate e moltissime risultano essere le case lambite dall’elettrodotto. In questi anni centinaia di persone hanno cercato di opporsialla realizzazione dell’opera e qualche cittadino ha persino deciso di lasciare la propria abitazione”. “Tralicci e cavi dalle dimensioni smisurate – rileva il Consigliere Segretario – attraversano ben sedici Comuni della nostra regione. Cepagatti è l’unica realtà pescarese mentre ben quindici sono quelle chietine: Gissi, Fara Filiorum Petri, Atessa, Paglieta, Filetto, Casalanguida, Chieti, Casacanditella, Sant’Eusanio del Sangro, Orsogna, Guardiagrele, Bucchianico, Lanciano, Castel Frentano e Casalincontrada. A questa circostanza ne va aggiunta un’altra e cioè che l’elettrodotto attraversa opere classificate a rischio idrogeologico”.

“Per tutte queste motivazioni sommate all’imponenza di un’infrastruttura lunga circa 70 chilometri, le osservazioni e prescrizioni di cui si è fatto promotore l’ISPRA non possono rimanere senza risposta ma anzi – conclude Leandro Bracco – devono trovare quanto prima un riscontro documentale in quanto la collettività ha il diritto di conoscere nel dettaglio tutte le varie sfaccettature tecniche e le conseguenze sull’ambiente che riguardano un elettrodotto che, volente o nolente, ha radicalmente cambiato e cambierà le esistenze di migliaia di persone”.

LE PRECISAZIONI DI TERNA

Con una nota, Terna informa che, “adempiendo alle prescrizioni del Decreto autorizzativo, ha inviato alle Amministrazioni competenti tutta la documentazione richiesta”. La società energetica precisa, inoltre che “il Decreto di autorizzazione attribuisce solo a dette Amministrazioni, e non a ISPRA, il compito di verificare l’ottemperanza delle prescrizioni”.
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