Cepagatti. Dopo lo scalpore suscitato dalla decisione della preside dell’Ipssar di Villareia, Maria Teresa Marsili, che ha rifiutato i fondi regionali destinati agli istituti professionali, interviene il presidente della Provincia, Antonio Di Marco, con una precisazione:
“La Provincia di Pescara, pur nelle oggettive difficoltà di carattere finanziario in cui versa, si è adoperata per l’esecuzione degli interventi sulla struttura, che non si limitano a ‘qualche macchietta di umidità e muffa’, ma sono interventi ben più importanti, per i quali 100 mila euro sono appena sufficienti a garantire la riapertura almeno di una parte dell’istituto”.
“Infatti in un primo tempo era stato richiesto al MIUR un importo di 300 mila euro. Somma che si è poi dovuta ridurre, ritenendo che un terzo di essa possa garantire la piena funzionalità almeno di un’ala dell’edificio”.
“Alla luce di quelle diffuse infiltrazioni, avendo a cuore innanzitutto la sicurezza dei nostri studenti, abbiamo dovuto, nostro malgrado, effettuare la scelta di chiudere la sede di Villareia e dislocare gli alunni presso altri locali, che, dopo una serie di indagini sul territorio, sono stati individuati nel Centro Agroalimentare di Villanova di Cepagatti, unica struttura disponibile sul territorio comunale”.
“Per fare questo, abbiamo dovuto investire 36.800,00 euro + IVA per attivare un servizio di trasporto giornaliero degli alunni dalla sede di principale al Centro Agroalimentare, e acquistare, per un importo di 270 euro, due bagni chimici nelle aree di pertinenza delle esercitazioni in campo, dove si predispongono le prove pratiche per la qualifica di operatore agricolo”.
“Dunque anche noi siamo stati costretti ad investire oltre 37 mila euro per tamponare questa situazione emergenziale e provvisoria. All’appello rivolto al Miur e alla regione Abruzzo ha risposto soltanto il presidente Luciano D’Alfonso, che ha già intrapreso l’iter per la concessione del finanziamento”.
“La Regione, desidero sottolinearlo, non ha alcuno obbligo a riguardo, e se questo è avvenuto è grazie anche al fatto che il presidente non abbandona i territori, soprattutto quando c’è un rapporto di stima tra i loro vertici istituzionali”.
“Perciò mi fido e ritengo non ci sia bisogno di inscenare manifestazioni che sembrano ignorare il lavoro che c’è dietro questa vicenda. Condivido l’esigenza di trovare al più presto una soluzione, a tutela del corretto esercizio del diritto allo studio dei nostri studenti. Per questo la nostra richiesta è stata inviata con sollecitudine e già da tempo alla Regione e viene seguita con premura dallo stesso presidente, come io avuto modo di assicurarmi”.