Cepagatti, la preside rifiuta i soldi della Regione: protesta all’Agrario di Villareia

Cepagatti. La Regione elargisce un contributo alla scuola ma la preside del Cuppari di Cepagatti restituisce i 145mila euro: scattano le proteste.

Mobilitazione a Cepagatti a sostegno dell‘istituto Agrario Cuppari di Villareia: in programma venerdì alle 18:00, davanti ai cancelli della scuola, una manifestazione promossa dai consiglieri comunali Palozzo, Sborgia e Tatilli, a cui aderisce anche l’Ordine degli agrotecnici , contadini, imprenditori agricoli della zona e cittadini.
Una protesta contro la decisione della preside, Maria Teresa Marsili, di rifiutare il finanziamento per gli istituti professionali ricevuto dalla regione di 145mila euro: “Ciò significherebbe non credere nell’istituto agrario e contribuire alla chiusura della scuola”, affermano i 3 consiglieri comunali.
L’Ordine degli agrotecnici, invece, ha inviato una lettera a Provincia, Regione e ufficio scolastico regionale, nella quale ricordano che “l’istituto purtroppo da molti anni soffre una carenza di attenzione sia dal punto di vista promozionale-didattico che ha portato pian piano negli anni al calo degli iscritti (tanto che 4 anni fa non si è formata la prima classe), che dal punta di vista delle manutenzioni, complice la carenza di fondi a disposizione dell’Ente Provincia”.
In una battaglia intestina tra la sede di Cepagatti e quella centrale di Alanno, dunque si staglia la questione del finanziamento. “Nella quasi totale disattenzione del Comune”, afferma l’Ordine, “alcuni amministratori si sono attivati per la ricerca di finanziamenti, sollecitando la Regione. La Regione Abruzzo ha destinato 145mila euro per la ristrutturazione e l’ampliamento della serra esterna e la creazione di l’adeguamento dei locali e delle strutture già esistenti per realizzare un laboratorio circolare. Tuttavia, incomprensibilmente e con sgomento si apprende, che l’Istituto vorrebbe rinunciare a tali fondi, per problemi di iscrizioni. Ma come potranno mai aumentare le iscrizioni se si rifiuta di investire sull’istituto?”, conclude il presidente Dino Mirabilio, invitando la preside “seriamente a rivedere questa decisione poiché significherebbe fare il male dell’Istituto, rendendosi complice della definitiva chiusura”.
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