Montesilvano. Alle elezioni del 6 e del 7 maggio il sindaco uscente Pasquale Cordoma scende in campo con il movimento Grande Sud di Gianfranco Miccichè. Messo da parte dal suo ormai ex partito, il Pdl, che gli ha preferito l’assessore della sua Giunta Manola Musa, il primo cittadino montesilvanese con un repentino cambio di casacca tenta la corsa per il secondo mandato consecutivo.
“La scelta di candidarmi è il frutto di un travaglio interiore”, dice senza mezzi termini nel corso della conferenza stampa di stamattina in Comune, a cui hanno partecipato la responsabile regionale del partito di Miccichè Barbara Mazzali, la consigliera regionale Nicoletta Verì e i consiglieri comunali Massimo Salvatore e Benito Olivieri, oltre al coordinatore della lista civica Grillo Parlante-No euro Mario Saladino che appoggia Cordoma. “Ho dato molto alla città in questi cinque anni”, prosegue Cordoma, “voglio portare a termine il lavoro iniziato nel 2007 poiché Montesilvano non ha bisogno di un nuovo sindaco. In questi giorni mi è stato offerto di tutto per convincermi a non scendere in campo: poltrone alla Regioni e un incarico da dirigente del partito. Ma io ho sempre rifiutato e ho deciso di andare avanti con le gambe dritte come ho fatto finora”.
Non ha peli sulla lingua Pasquale Cordoma, il sindaco coinvolto in una serie di inchieste giudiziarie che hanno finito per incidere negativamente sulla sua reputazione, anche se dichiara di non nutrire “rancori né vendette”, ma di conservare “la volontà di aderire a un nuovo progetto politico”.
“La mia consiliatura è stata dura”, aggiunge, “poiché segnata da lotte intestine interne alla maggioranza, tutte determinate da questioni personali. Mi presento alle prossime amministrative perché lo devo a me stesso in primis e poi a chi mi ha votato nel 2007 e che crede ancora in un cambiamento che c’è stato e che ci sarà ancora”. Pur ammettendo qualche “errore passato”, attribuisce le falle della sua amministrazione all’inesperienza “poiché ero alla mia prima esperienza da sindaco”, dice, “e vi assicuro che non è facile”, ma anche alla poca voglia di mettersi in gioco degli assessori che si sono succeduti nei vari esecutivi. “In più di un’emergenza sono stato lasciato solo”, attacca, “mentre i miei assessori dormivano io ho fronteggiato le nevicate, le mareggiate e l’esondazione del fiume, oltre ad aver assicurato ospitalità a seimila aquilani nei giorni del terremoto. Tutto questo è destinato a cambiare: non ci saranno più politici nella mia futura Giunta, ma soltanto tecnici. E non lo faccio per mutuare l’esperienza del Governo Monti, ma perché sono convinto che la politica non possa occuparsi di appalti poiché soggetta a condizionamenti”.
Gli otto candidati a sindaco. Sono otto al momento i candidati allo scranno più alto del Comune di Montesilvano. Il vincitore delle primarie Attilio Di Mattia (Idv) è appoggiato da una coalizione eterogenea composta da Pd, Idv, Sel, buona parte dell’Udc e dalle liste civiche Essere Montesilvano e Montesilvano bene comune. Manola Musa incassa il sostegno di Pdl, Rialzati Abruzzo, Arcobaleno, Città nuove, La destra, Il patto, Lega Sud-Ausonia. Francesco Maragno (Polo dell’Alternativa) corre con Fli, Api, Mpa, Pri, Democrazia e Libertà per Montesilvano, Partito popolare sicurezza e difesa e Il popolo di Montesilvano. Corrado Di Sante (Rifondazione) scende in campo con l’appoggio di Rifondazione comunista e Verdi. Manuel Anelli è il giovane candidato del Movimento 5 Stelle. Marco Forconi si candida con Forza Nuova e Gianluca Milillo con la Lega Nord.
L’ultimo a sciogliere il nodo della sua candidatura è proprio il sindaco uscente Pasquale Cordoma che, dopo essere stato scaricato dal Pdl, sceglie di presentarsi alla prossima tornata elettorale con il Grande Sud e con l’appoggio della civica Grillo parlante-No euro.