Pescara. Dopo aver lanciato la ‘Vertenza Pescara’, il gruppo consiliare del Pd presenta direttamente dalla banchina del porto insabbiato una mozione per lo stanziamento di 30 milioni di fondi Fas al dragaggio e per il rilancio delle infrastrutture del capoluogo adriatico.
Ormai noti gli scopi della cosiddetta ‘Vertenza Pescara’, l’appello inviato dal Pd pescarese a tutti i soggetti politici, istituzionali, imprenditoriali e commerciali per rilanciare “la locomotiva d’Abruzzo”: destinare 30 degli oltre 600milioni di Fondi Fas stanziati per l’Abruzzo all’avvio del dragaggio del porto e delle infrastrutture di Pescara: aeroporto, linee ferroviarie e collegamenti stradali. Dalla banchina del molo nord il capogruppo Pd in Consiglio comunale Moreno Di Pietrantonio ha presentato oggi la mozione che impegna sindaco e Giunta “ad attivare tutte le iniziative presso il Governo della Regione Abruzzo affinché nella rimodulazione della ripartizione dei fondi Fas alla città di Pescara vengano assegnati fondi nella misura non inferiore a 30 milioni di euro per le infrastrutture fondamentali per il rilancio della città di Pescara e dell’intero Abruzzo in particolare per il Porto di Pescara ormai inutilizzabile un intervento di dragaggio adeguato e un intervento infrastrutturale secondo quanto previsto nel primo lotto di lavori del Piano Regolatore Portuale”, ovvero l’apertura della diga foranea che trattiene tutto ciò che il fiume trasporta e deposita nel canale, “che modifichi e risolva definitivamente le problematiche legate all’agibilità del Porto di Pescara, una richiesta di fondi nella misura non inferiore a 30 milioni di euro”.
Si continuano infatti a perdere utili a causa della stasi del porto: “Chiodi ha affermato ieri che è disposto ad aprire una commissione d’inchiesta per capire i motivi che ritardano i risultati delle analisi sui fondali da dragare”, spiega Di Pietrantonio criticando il governatore della Regione, “si è svegliato dopo due anni che noi stiamo protestando, ha capito che il porto è di competenza della Regione, ma noi vogliamo una commissione a livello governativo, perché ormai questa è una questione nazionale”, incalza il capogruppo Pd, annunciando come le alte gerarchie democratiche stiano convocando un incontro con il Presidente Monti e i ministeri competenti. La mozione, ora, passerà contemporaneamente al vaglio dei Consigli provinciale e comunale, spiega ancora Di Pietrantonio; ma intanto mancano solo due mesi al 1 giugno, apertura della stagione balneare: data che bloccherà improrogabilmente qualsiasi operazione dovesse partire. Anche se si riuscisse, difficilmente, a far sbloccare il dragaggio, se ne riparlerebbe ad ottobre quindi: “E i danni allora saranno incalcolabili”, conclude il capogruppo Di Pietrantonio. Nel mentre i pescatori sono costretti a chiudere bottega, i traghetti turistici si tengono al largo da Pescara e gli operatori scappano a vele spiegate. L’ultima l’Api, che dalla scorsa settimana non rifornisce più il petrolio alla ditta Di Properzio.
Daniele Galli