Pescara, soprattutto quella politica, piange Carlo Pace, sindaco del capoluogo adriatico dal ’94 al 2003, scomparso nella notte dopo essere stato investito da un’automobile.
Ad esprimere, per primi, il cordoglio da parte di quel mondo che lo ha visto protagonista per oltre un decennio, sono stati il governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, che ne prese il posto da sindaco dopo la conclusione della sua lunga legislatura civica, e l’attuale primo cittadino, Marco Alessandrini, legati da stima reciproca nonostante gli opposti schieramenti politici.
“La scomparsa di Carlo Pace mi addolora profondamente”, afferma D’Alfonso, “Ho sempre avuto con lui un rapporto sincero e collaborativo, e i suoi esperti suggerimenti non mancavano mai in tema di infrastrutture, soprattutto se si parlava del porto di Pescara o dell’aeroporto d’Abruzzo. Trovavo spesso i suoi commenti ai miei post su Facebook ed erano sempre nutriti dall’acuta sagacia che tutti – amici e avversari politici – gli hanno sempre riconosciuto. Nei nove anni vissuti in qualità di sindaco di Pescara”, prosegue il presidente della Regione, “ha coltivato la visione della “città veloce” dando saggia concretezza alla vocazione naturale del capoluogo come fulcro dell’area metropolitana”.
“Oggi Pescara perde prima di tutto un uomo per bene”, scrive su Facebook Marco Alessandrini, “Carlo Pace è stato una persona limpida e appassionata della sua Città, che ha continuato a seguire anche dopo la fine del suo lungo mandato da sindaco, scelto con il neonato meccanismo dell’elezione diretta nel ’93. Una presenza sensibile e stimata, tanto che non avevo avuto difficoltà a confermarlo come componente del Comune all’ICRAnet che è stata una sua creatura a cui teneva molto. Ci sentivamo spesso sulle questioni della Città e la sua è una voce che ci mancherà molto”.
“Mi ha sempre piacevolmente impressionato lo spirito partecipante di Carlo Pace a molte delle iniziative della città”, commenta il presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli, “A prescindere dal passato da sindaco, dall’appartenenza politica, lui non faceva mancare presenza e supporto quando qualcosa lo interessava e lo avvinceva. Questo è segno di un senso civico innato, mite ed elegante come era lui. La città perde un testimone importante e un cittadino appassionato del suo futuro”
“Una persone onesta, un uomo giusto e un amministratore pratico e pragmatico dal quale prendere esempio”, dichiara, ancora, il sindaco di Montesilvano Francesco Maragno, “La città di Pescara e tutto il territorio perdono una figura molto importante. Un pioniere della politica di centrodestra, scelto dai cittadini per la sua lungimiranza e attenzione alle necessità dei pescaresi”.
“Un uomo serio, un amministratore capace, un amico”, lo ricorda la deputata del Pd Vittoria D’Incecco, “ho avuto l’onore di condividere con lui, da posizioni diverse, l’esperienza amministrativa al Comune di Pescara. Ho avuto modo di apprezzare la sua professionalità, la sua umanità e il suo senso del dovere e delle Istituzioni. Era sempre pronto al dialogo e abbiamo avuto un rapporto di stima e simpatia reciproca”.
“Con Carlo Pace se ne va un amico di Pescara e della nostra associazione e un pezzo di quella politica autentica di cui abbiamo sinceramente nostalgia”, recita una nota di Confcommercio Pescara, “un gentiluomo prestato alla politica, uomo di spessore intellettuale e dai modi costantemente gentili. Uno stile ed un garbo che ha sempre mantenuto nei rapporti costanti avuti con la nostra associazione, anche quando ci si è trovati su posizioni contrapposte su alcune tematiche di interesse della città. In alcuni casi il confronto dialettico ha assunto anche toni accesi, ma sempre con la volontà di arrivare ad una sintesi costruttiva per il bene della Città e per l’interesse della collettività”.
“L’avevo incontrato sabato proprio a due passi dal punto in cui è stato investito”, commenta l’ex consigliere comunale di Rifondazione Maurizio Acerbo, “Avevamo conversato a lungo e come al solito era stato affettuosissimo nei miei confronti. Era sorridente, pieno di energia, positivo anche se preoccupato per il declino della città, dell’Abruzzo e del paese in generale. Anche se ero stato il suo più combattivo oppositore devo dire che una delle qualità di Carlo è che non aveva mai tradotto in astio lo scontro politico e la critica. Anzi anche sabato nel nostro ultimo incontro mi ha ringraziato per averlo sempre tallonato. Carlo è riuscito a essere sindaco senza perdere la gentilezza anche nei momenti di maggiore tensione e tutto sommato a incassare con stile anche le contestazioni con cui a volte ridicolizzavo la sua amministrazione. Non si è mai dimostrato permaloso. Non ha mai delegittimato l’opposizione”.
“Con Carlo Pace”, sottolinea il coordinatore cittadino di Forza Italia, Guido Cerolini, “scompare a Pescara uno dei ‘pionieri’ di Forza Italia in Abruzzo, il primo sindaco che ha operato sotto il simbolo del Cavaliere a Pescara nel 1994, dunque agli albori del movimento, e poi di nuovo confermato nel ’98. Con lui se ne va il simbolo stesso di un’epoca politica, di dieci anni vissuti intensamente, corsi via velocemente, un’epoca di grandi cambiamenti, ma anche di grande crescita per la città di Pescara, che ha saputo portare a maturità per poi passare le consegne alle giovani generazioni”.
“In qualità di Sindaco”, rimarca Remo Ruffini, Direttore ICRANet, “con una costante ampia visione del futuro sviluppo di Pescara e dell’Abruzzo, fin dal 1994 espresse la volontà di accogliere a Pescara la sede centrale dell’ICRANet. Ha seguito personalmente la ristrutturazione della vetusta stazione ferroviaria e la sua trasformazione in centro di ricerca internazionale, approvato nel 2005 all’unanimità dalla Camera e dal Senato. Membro del Comitato Direttivo dell’ICRANet, ha seguito costantemente, con profonda intelligenza e grande dedizione e passione, le nostre attività di ricerca ed insegnamento”.
“E’ stato un sindaco stimato ed amato dai cittadini”, dice il direttore generale della Asl di Pescara, Armando Mancini, “e questo perché ci si accorgeva immediatamente del fatto che era animato esclusivamente dall’interesse e dall’amore per la città. Aveva una precisa idea di sviluppo economico dell’area metropolitana, che considerava il futuro per Chieti e Pescara. A lui si deve, tra le altre tante cose, l’acquisizione dell’area di risulta a condizioni estremamente vantaggiose per la collettività”.
“Un professionista serio ‘prestato’ alla politica”, ricorda ancora Berardino Fiorilli, promotore dell’associazione Pescara Mi Piace ed ex vice sindaco della Giunta Mascia, “e che in quella politica ha saputo garantire quella stessa serietà, nobiltà e rigore che erano segni distintivi del suo carattere. Per nove anni ha saputo guidare un territorio non facile come Pescara, legando il suo nome a grandi atti e opere, come l’acquisizione dell’Aurum e la sua restituzione alla città, l’avvio dei lavori del primo lotto della filovia e l’acquisizione delle aree di risulta, iniziative portate avanti insieme a una maggioranza granitica che vedeva la presenza di personaggi del calibro dell’onorevole Nino Sospiri e Lucio Candeloro. Ma soprattutto in nove anni di governo ha dimostrato che l’onestà è un valore che in politica si può vantare pienamente solo dopo aver amministrato”.
“Forza Italia è in lutto”, afferma il coordinatore regionale forzista Nazario Pagano, “Carlo Pace non è stato solo il primo Sindaco d’Italia di un centrodestra rinato con l’ingresso di Silvio Berlusconi in politica, ma ha rappresentato simbolicamente una nuova figura di amministratore che non fa politica per professione, ma solo per dare risposte alle necessità e ai bisogni della gente. Egli infatti si presentò sulla scena politica pescarese come un professionista e uno studioso che prestava la propria opera per servire la collettività. Carlo Pace era un uomo gentile, sempre sotto le righe, mai esagerato e sempre proteso verso la soluzione di problemi esistenti, ma era anche un amministratore con una grande visione di città moderna e vivibile. Silvio Berlusconi e tutti gli azzurri lo ricorderanno sempre con affetto. Fu il primo Sindaco di Forza Italia in un capoluogo di provincia”.
“Carlo Pace per me e’ stato un grande amico, un consigliere politico, un galantuomo ed un esempio da seguire per tutto ciò che di importante e strategico ha fatto per la nostra città”, dichiara Guerino Testa, consigliere comunale ed ex presidente della Provincia, “Un uomo che ha saputo affermare le sue idee a bassa voce ma con grande tenacia .