Pescara. “Il Parco di via Pasolini non potrà essere cementificato come merce di scambio per la ricostruzione dell’ex Filanda Giammaria, né potranno essere ‘sacrificati’ altri spazi verdi della città: lo ha sancito in maniera definitiva il voto dell’emendamento alla delibera portata in aula dall’assessore Civitarese che, di fatto, ha oggi posto una pietra tombale sulla ricostruzione stessa dell’ex Filanda”.
Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara Marcello Antonelli, ufficializzando l’esito finale della delibera oggi in Consiglio comunale. “Un progetto”, spiega Antonelli, “sul quale comunque il centro-destra ha comunque espresso il proprio voto contrario, ritenendo semplicemente assurdo, se non folle, pensare di spendere 1milione 300mila euro per la ricostruzione di un simbolo di un passato ormai demolito, quasi un feticcio improponibile a una città che ha mille emergenze e problematiche”.
“Il pericolo è ormai definitivamente sventato”, aggiunge ancora il capogruppo forzista, nella delibera inerente la ricostruzione dell’ex Filanda Giammaria, il sindaco Alessandrini aveva proposto, come oggetto di scambio, alla società anche la costruzione di un palazzone, per 2mila metri quadrati, al posto dell’attuale Parco di via Pasolini, di fronte alle Naiadi, dunque nella zona nord della città, mentre la Regione Abruzzo avrebbe dovuto finanziare l’intervento stanziando ben 1milione 300mila euro di soldi pubblici nello sterile tentativo di riportare in vita il simbolo di un passato, l’ex Filanda, anziché dirottare somme importanti sulla messa in sicurezza delle scuole e delle strade, che stanno franando ovunque”.
Nei giorni scorsi, però, l’assessore delegato Civitarese ha annunciato in Commissione Gestione del Territorio la presentazione, in Consiglio comunale, di un maxi-emendamento per cancellare il trasferimento delle volumetrie nel Parco di via Pasolini, “escludendo la possibilità di spostare quelle volumetrie su qualsiasi altro ambito destinato a verde o di pubblico interesse. E oggi”. Conclude Antonelli, “la delibera è stata riscritta azzerando qualunque possibilità di intervento sulle aree verdi cittadine, e sono stati assegnati 60 giorni di tempo alla Struttura tecnica per individuare un’altra possibile soluzione, ovvero per verificare se esistano sul territorio altre aree idonee sulle quali, eventualmente, trasferire il cemento, ma senza produrre impatti eccesivi sull’ambiente”.
In altre parole ora il Settore Patrimonio dovrà rifare un esame delle aree disponibili ed eventualmente proponibili in sostituzione del Parco di via Pasolini.